Legrottaglie: “Per Conte importanti alcuni principi. Icardi-Inter? Da capire”
L’ex difensore Nicola Legrottaglie, ora allenatore, è stato ospite della trasmissione di Sky Sport “Calciomercato – L’Originale”. Nel blocco dedicato all’Inter si è espresso sul giocatore più contestato, Mauro Icardi, e sul modo con cui Antonio Conte entrerà nello spogliatoio nerazzurro.
SERGENTE DI FERRO – Nicola Legrottaglie è stato compagno di Antonio Conte alla Juventus nella stagione 2003-2004 e definisce così il nuovo allenatore dell’Inter: «Lui l’ha sempre detto, per lui sono importanti alcuni principi nello spogliatoio. Quando tu hai già la visione, sai dove andare e in quale porto vuoi attraccare con la squadra ovviamente non puoi fare a meno di quelle basi e di quelle fondamenta. Quindi lui in primis mette già in chiaro le cose: “Io sono così, io lavoro così”, quindi se già dall’inizio tu sai che ci sono delle dinamiche e degli equilibri che si sono spostati cerchi di iniziare, soprattutto quando inizi da capo, con delle basi solide».
IL CASO – Legrottaglie parla poi della posizione di Mauro Icardi e delle possibilità che la rottura venga ricomposta: «Lì bisogna capire quanto è stato danneggiato il sistema all’interno. Vero che tutto si può recuperare, perché ci vuole buona volontà da tutte le parti, dalla società ai tifosi a lui che è un grande calciatore, ma lui bisogna rapportarlo agli altri venticinque. Adesso bisogna fare una scelta, che cosa è successo tra i venticinque e lui?»
PRECISIONE – Legrottaglie torna su Conte: «Credo che quando non fai quello che dice lui si arrabbia. Lui è esigente, è il classico allenatore esigente che esige sia a livello tattico e a livello tecnico, ma anche a livello disciplinare. L’ha dimostrato da altre parti: non guarda in faccia a nessuno, fa il bene della squadra e di quello che dev’essere il risultato finale, credo che lui l’abbia dimostrato in tutte le squadre che ha allenato ma l’ha dimostrato anche da calciatore. Lui era in tante cose esigente, anche quando veniva da noi e ci diceva delle cose che eravamo giovani appena arrivati alla Juventus lo vedevi che sapeva le cose».