Lazio, Zaccagni entra e segna. Ayroldi ne fa fuori due in un colpo!
La sfida tra Lazio e Cagliari all’Olimpico si è rivelata intensa e caratterizzata da decisioni arbitrali controverse. I biancocelesti vincono anche la terza partita consecutiva grazie al gol di Mattia Zaccagni decisivo dal dischetto. Fa discutere la gestione dei cartellini da parte dell’arbitro Ayroldi.
GOL VITTORIA – La Lazio vince all’Olimpico grazie al vantaggio di grazie a Boulaye Dia, che ha approfittato di un’incertezza del portiere Scuffet al 3′. La risposta del Cagliari non si è fatta attendere, con Zito Luvumbo che ha siglato il pareggio al 41′, ridando speranza ai rossoblù in un match equilibrato e acceso. Nel secondo tempo, la Lazio ha continuato a spingere e ha ottenuto un calcio di rigore al 76′. Mattia Zaccagni ha trasformato dal dischetto, riportando i biancocelesti in vantaggio. La gestione dei cartellini da parte dell’arbitro è stata oggetto di discussione e ha generato polemiche da parte del Cagliari, che si è sentito penalizzato in un momento delicato della partita. La squadra di Davide Nicola, già sotto di un gol, si è trovata in inferiorità numerica, rendendo difficile qualsiasi tentativo di riacciuffare il pareggio. L’atmosfera si è fatta tesa e, nonostante l’impegno dei sardi, la Lazio è riuscita a difendere il vantaggio fino al triplice fischio.
Cagliari tre volte penalizzato contro la Lazio
GOL E DUE ROSSI – Il Cagliari, già in difficoltà, si è trovato a dover gestire anche una situazione disciplinare complessa quando, pochi minuti dopo il gol, l’arbitro Ayroldi ha espulso due giocatori della squadra sarda nel giro di pochissimi minuti. Mina ha ricevuto un doppio giallo per un presunto fallo su Castellanos, mentre Adopo è stato espulso per proteste, sempre per somma di ammonizioni. Questo doppio rosso ha ridotto il Cagliari in nove uomini, complicando ulteriormente i tentativi di rimonta. Grazie a questo 2-1, la Lazio guadagna tre punti importanti, confermando un buon momento in campionato, mentre il Cagliari esce dall’Olimpico con amarezza e una sensazione di ingiustizia per una direzione arbitrale considerata severa.