Lapo De Carlo: “Tifosi Inter turbati, quella di Icardi è una vicenda ambigua”
Il direttore di Radio Milan Inter Lapo De Carlo, noto tifoso dell’Inter, ha fatto una lunga analisi sul mercato nerazzurro e soprattutto sullo spinoso caso Icardi dalle frequenze del programma radiofonico “Tutti Convocati”
TIFOSI INTER PERPLESSI – “I tifosi dell’Inter si aspettavano il miglior dirigente e lo hanno, il miglior allenatore e lo hanno, si ritrovano con una proprietà ambiziosa che fa grandi proclami ma la montagna continua a partorire il topolino. Ci si ritrova con i buoni Barella, Sensi, Godin, ma anche con scommesse come Agoumé. Quello che dilania è l’incapacità di gestire situazioni che vanno avanti da mesi come Icardi e Nainggolan che sono stati liquidati così, a me è sempre stato insegnato che quando Marotta e soci erano alla Juventus il basso profilo era l’elemento cardine, invece vediamo questi casi Nainggolan e Icardi, Perisic che dopo una partita non va bene, poi salta anche Lukaku e non può esserci felicità nei tifosi”.
GUERRA DI RELIGIONE SU ICARDI – “Non c’è dubbio che i tifosi dell’Inter hanno tutto il diritto di essere turbati, una squadra si discute e si ama e soprattutto per la vicenda Icardi siamo ai livelli di misticismo e guerre di religione tra tifosi che ancora non capiscono perché debba essere tenuto o mandato via. Qua è una questione di razionalità che Marotta conosce bene e forse sta sbrigando un po’ con l’accetta, ma è evidente che non sia né pazzo né suicida, quindi conosce bene i meccanismi che stanno impedendo all’Inter un mercato fluido. C’è anche la Juventus che sta facendo come il Bayern Monaco in Germania col Borussia Dortmund che viene disturbato e depredato impedendogli di diventare una rivale, l’asse Juve-Roma va letto anche in questo senso”.
VICENDA ICARDI AMBIGUA – “La distanza tra i tifosi e Icardi si è ridotta da una parte ed è aumentata dall’altra. Se uno va a vedere le dichiarazioni pubbliche da un anno a questa parte si accorge che sono tante le cose non chiare, io avevo un atteggiamento duro nei confronti di Icardi, ma da quando gli è stata tolta la fascia ho cambiato atteggiamento e ho ragionato più da giornalista. Ho ricevuto dei pettegolezzi e indiscrezioni e la vicenda Icardi non è da buoni o cattivi, è piena di ambiguità. In questa ambiguità i tifosi o si schierano di pancia perché prima viene l’Inter, e lo capisco, ma altri ragionano e capiscono che l’Inter ha perso un bene preziosissimo e determinante. E’ vero che non c’è più il settlement con la Uefa, ma è anche vero che regali Nainggolan, dai via Icardi a una diretta concorrente, hai un giocatore come Perisic che hai svalutato, chiaro che c’è uno sgomento perché se fossero stati ceduti a giugno ricavando parecchi milioni oggi non ci sarebbe questa situazione, ma se te li trovi sul groppone ad agosto è ovvio che ci sia perplessità”.
LA POSIZIONE SU ICARDI – “Io penso che ogni testata abbia una sua linea editoriale, ogni mattina mi diverto a leggere le indicazioni dei quotidiani ed è divertente vedere come c’è chi dice che va messo fuori e chi dice che deve essere salvato, anche l’opinione pubblica e i giornali sono divisi. Io credo che ci sia una posizione tra buonisti e cattivisti, i primi speravano o pensavano in una pace, ma i cattivisti non lo vogliono vedere nemmeno su un murale della Pinetina, è difficile prendere una posizione”.