Juventus, plusvalenze: indietro di 20 anni per puntare il dito contro l’Inter – TS
Si continua a non accattare la penalizzazione di quindici punti della Juventus (vedi articolo), in seguito all’inchiesta sulle plusvalenze, e a puntare il dito contro altre squadre. Nell’edizione odierna di Tutto Sport si è tornati indietro di 20 anni per colpevolizzare Inter e Milan.
ACCUSE – La penalizzazione di quindici punti alla Juventus, in seguito alle indagini sulle plusvalenze fittizie, continua a essere molto chiacchierata, oltre che non accettata. Tutto Sport torna indietro di vent’anni per puntare il dito contro l’Inter e il Milan. Secondo quanto riporta l’edizione odierna del giornale, i primi illeciti dimostrati risalirebbero all’aprile del 2005. Quando la Procura di Milano inviò avvisi di garanzia ai dirigenti dei due club milanesi «per aver esposto nei bilanci fatti non rispondenti al vero su attività e passività, allo scopo di evitare di evidenziare perdite che avrebbero comportato l’obbligo di ripianarle o di ridurre il capitale sociale entro il successivo esercizio», in seguito a una serie di compravendite di giocatori a cifre fittizie .
PLSUVALENZE – Sempre secondo Tutto Sport, il pm Carlo Nocerino si focalizzò sullo scambio tra Inter e Milan di giocatori del calibro di Pirlo, Brocchi, Guglielminpietro, Coco, Simic e Seedorf. Inoltre, i rossoneri, prelevando dal club interista dei giovani calciatori, avrebbe generato nel bilancio nerazzurro plusvalenze per 12,9 milioni di euro. E, con lo stesso procedimento inverso, il Milan avrebbe guadagnato 10,7 milioni di euro di plusvalenze. Questi numeri sarebbero risultati sospetti, in quanto, i calciatori in questione, non sarebbero, poi, riusciti a sfondare nel mondo del calcio. L’inchiesta, poi, si sarebbe focalizzata su Massimo Moratti, Adriano Galliani e su due manager nerazzurri, in seguito a una denuncia di Brunelli. Il portiere in questione avrebbe denunciato di esserci ritrovato all’Inter a sua insaputa, dopo una firma falsificata.
Juventus, per l’Inter non costituiva reato
IL FINALE – A detta di Tutto Sport, in seguito a queste indagini, i due club di Milano non avrebbero potuto iscriversi al campionato 2005/2006. Ma, secondo quanto emerge, agli inizi del 2008 Inter e Milan vengono prosciolte, sia «perché l’azione penale non poteva essere esercitata per essere il reato presupposto anteriormente prescritto» e sia perché «il fatto non costituisce reato». Per quanto riguarda, invece, l’ambito della giustizia sportiva, nel 2008 il Capo della Procura Federale deferisce le due squadre per avere iscritto a bilancio, tra il 2003 e il 2004, un «abnorme e strumentale valutazione» di alcuni giocatori. Le due società scelgono la strada del patteggiamento, pagando 90 mila euro.
Fonte: Tutto Sport