Ghirelli: “Serie A, do una speranza per la ripresa. UEFA ragioni sui valori”
Ghirelli, presidente della Lega Pro, è intervenuto in collegamento con “Sportitalia Mercato”. Al centro della sua analisi la possibilità che la Serie A arrivi a termine, dopo le scelte di ieri dell’UEFA sul calendario.
SPERANZA DI FINIRE – Francesco Ghirelli racconta come la Serie C proverà a superare la crisi Coronavirus: «Come voi sapete abbiamo deciso, insieme all’AIC, dopo aver ascoltato il parere della federazione medico-sportiva e delle autorità sanitarie, di riprendere gli allenamenti dopo il 3 aprile. Io credo che bisogna, in questa fase, mettere al centro la salute e il calcio va nettamente dietro. D’accordo con la scelta della Lazio di riprendere gli allenamenti lunedì prossimo? Assolutamente no. Come completare la Serie A? Arrivare alla fine del campionato significa avere retrocessioni e promozioni. Se non dovesse finire? Malauguratamente bisogna rispettare retrocessioni e promozioni. Io mi auguro che andiamo più avanti, questo è nel caso in cui dovessimo interrompere. Al momento attuale diamo una speranza a tutti quanti, poi vedremo».
ORGANISMO CIECO – Ghirelli poi si sofferma su altre note dolenti, ossia la lentezza dell’UEFA nel bloccare il calcio la scorsa settimana: «L’11 settembre 2001 a Roma si giocò Roma-Real Madrid. Ero già dirigente, lavorammo per farla rinviare e non ci riuscimmo, malgrado avendo spiegato che il mondo stava crollando. La spiegazione era che a Mosca avevano iniziato a entrare allo stadio e non si poteva rinviare… Credo che l’UEFA debba ragionare più sui valori del calcio e metterlo al centro. Gli Europei avevano una formula che rispetto a oggi, alla situazione determinata da questo virus maledetto che si aggira per l’Europa, avrebbe determinato un problema serio. L’altro elemento che bisognerà controllare per le partite internazionale e di Champions League è vedere cosa succederà nei paesi che sono partiti dopo di noi con le misure di salvaguardia. È un grosso punto interrogativo».