Galli: “Inter, gravità Icardi. Spalletti ha un po’ di responsabilità, Perisic…”
Ospite di “Sportitalia Mercato”, l’agente Giuseppe Galli ha commentato il momento di crisi dell’Inter, individuando nei mancati gol di Mauro Icardi (non segna su azione in Serie A dal 29 ottobre) uno dei problemi principali della squadra di Luciano Spalletti. Fra i tanti errori ci sarebbero anche le esternazioni di fine gennaio di Ivan Perisic.
VARIE COMPONENTI – «Secondo me più che altro se si ferma Mauro Icardi si ferma l’Inter. È troppo soggetta a questo giocatore l’Inter, questo è il mio pensiero: è sempre stato così, se segna Icardi l’Inter va, se non segna Icardi l’Inter non va. Questo non è da squadra da poter vincere qualcosa, perché era partita per vincere qualcosa, anche quest’anno ha già uno svantaggio dalla Juventus netto. È una squadra che dovrebbe almeno lottare fino in fondo per qualcosa. È una squadra che secondo me la società ha costruito molto bene, perché nessuno degli addetti ai lavori ha criticato la campagna acquisti dell’Inter, però trovarsi a venti punti dalla Juventus secondo me c’è qualcosa che non va. Non sta a me scoprire qual è il problema però qualcosa c’è, per una squadra costruita bene: secondo me la gravità è questa, se non segna Icardi non va l’Inter. Mi sembra assurdo che subisca anche tanti gol con dei difensori tra i più forti del campionato, o il centrocampo non riesce a coprire o qui dev’essere l’allenatore a mettere mano. Per me la squadra è costruita bene perché ha diciotto-diciannove titolari, rispetto all’anno scorso è una squadra veramente completa in tutti i reparti, a livello societario non puoi dire nulla. Esonero vicino? Cambiare per cambiare no, però deve darsi anche lui una mossa: deve guardare attentamente la rosa che ha. L’Inter non può stare a venti punti dalla Juventus, perché anche l’anno scorso è finita a venticinque punti dalla Juventus e in questo secondo me un po’ di responsabilità ce l’ha anche Luciano Spalletti. Ivan Perisic? Non è stata la società, è stato lui che ha fatto di tutto e di più. La società ha detto che se portava i soldi lo dava, non ha portato i soldi ed è rimasto dov’è: non è stata la società che ha sbagliato, ma Perisic».