Frey: «Arrivo all’Inter? Quanti campioni, effetto bellissimo! Lippi mi disse…»
Sebastian Frey si è espresso sul suo arrivo all’Inter con tanto di ritorno grazie a Lippi. L’ex portiere racconta l’effetto spogliatoio di Milano nonché due personaggi. Le sue parole a Firenze Viola
ARRIVO A MILANO − Frey racconta il suo approdo in nerazzurro: «Il primo a credere in me fu Sandro Mazzola, grande dirigente nerazzurro. Anche se il primo allenamento lo feci con Walter Zenga. Adesso ho un bellissimo rapporto con lui. Arrivai a Milano nel ‘98 e quasi tutta la squadra era al Mondiale. Mi ricordo che stare dentro ad uno spogliatoio con così tanti campioni mi faceva un effetto bellissimo, non sembrava vero. Il mio esordio a San Siro fu un Inter-Fiorentina, avevo il viola nel destino. Fui il migliore in campo contro una delle Viola più forti della storia, non era facile non subire gol contro un attaccante come Batistuta».
RITORNO − Continua Frey sulla scelta di andare via per poi ritornare: «L’Inter voleva che andassi a giocare da qualche parte per far vedere che giocatore fossi. Proprio a Verona conobbi Cesare. Feci il mio esordio con la squadra veneta, fui eletto migliore in campo, e da lì non tornai più in panchina. Quell’anno venni eletto miglior giocatore del campionato, mi voleva tutta Europa. Mi chiamò Marcello Lippi e mi disse che sarei stato il portiere titolare dell’Inter».