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Florentino Pérez: «Superlega aperta, non stesse partite. Forse da agosto»

Florentino Pérez, presidente del Real Madrid e dell’appena nata Superlega, ha spiegato in cosa consiste il nuovo torneo (vedi articolo). Nel corso della trasmissione spagnola El Chiringuito ha parlato a lungo di come dovrà cambiare il calcio: ecco altri passaggi significativi.

LE MOTIVAZIONIFlorentino Pérez spiega perché la Superlega: «La Champions League attrae dai quarti in poi, prima molto poco. I giovani preferiscono distrarsi in una maniera diversa, però se lo facciamo su tutta la stagione, giocando cinque partite al martedì e cinque al mercoledì, è diverso. Crediamo nella solidarietà, perché il calcio funziona con la solidarietà e i valori. Abbiamo questi dodici club con cui iniziamo, quelli che intrattengono di più, vedremo gli altri: ne arriveranno altri tre, cinque si alterneranno. Magari avranno diritto la Roma, il Napoli o altre: i meriti ci saranno, per ora siamo da tre Paesi e non è vero che lasceremo i campionati nazionali. Però quello che dà soldi sono i quindici club fissi che giocano fra di loro tutta la settimana: questo è il maggiore spettacolo del mondo, senza dubbio. Il PSG? Al momento non l’abbiamo invitato».

REAZIONI – Florentino Pérez passa al contrattacco: «Non ci mettiamo a insultare come ha fatto l’UEFA, che ha insultato un nostro collega (Andrea Agnelli, ndr). Bisogna cambiare, l’UEFA deve essere diversa: non può insultare il presidente di un grande club. Dobbiamo cambiare tutti, e in meglio. Hanno detto che la Superlega è per i ricchi, ma non è vero: è per tutti. A qualcuno interessa che venga spiegato così, ma il nostro obiettivo è salvare il calcio e aiutare tutti. Parleremo con tutti e spiegheremo che questa è l’unica possibilità per salvare anche i piccoli e medi club. Lo dobbiamo ai quattro miliardi di tifosi nel mondo, che vogliono dei tornei competitivi».

IL FORMAT – Florentino Pérez spiega come sarà la Superlega: «Le cinque squadre che si alterneranno lo faranno per meriti sportivi. Ripeto: non è un torneo chiuso, la vita cambia e non è la stessa di dieci anni fa. Dobbiamo dare risposte alle persone, l’UEFA parla di un format che inizierà nel 2024 ma è una cosa assurda. Rischio di esclusione dei club da questa Champions League? Mi preoccupa ma è impossibile, siamo coperti dalla legge, non può accadere. Questa è una cosa molto seria, c’è in gioco il futuro del calcio. I nostri club hanno perso cinque miliardi di euro, sono a un passo dalla rovina e dobbiamo agire. Migliorerà il VAR, miglioreranno gli arbitri, ci sarà il fair play finanziario: faremo in modo che il calcio duri altri cento anni».

CONSULTAZIONI – Florentino Pérez spiega: «Ci stavamo lavorando da molto tempo, più di due anni. Il calcio ora è in un momento delicato, complice la pandemia, ma la situazione si stava già deteriorando. Vogliamo essere pronti per la prossima stagione, ecco perché l’annuncio ora. Hanno firmato tutte sabato, siamo sicuri di quello che abbiamo fatto, ed è vincolante: non si può uscire. Andremo a discutere e trattare tutti assieme. Non so perché abbiano detto che spariranno i campionati, è una cosa che dice chi ha i privilegi e ha paura di perderli. Vogliamo che tutti stiano bene e abbiano vantaggi, perché il calcio deve essere di tutti».

NESSUN DIVIETO – Florentino Pérez dà ulteriori informazioni: «Gli stipendi dovranno occupare il 55% dei ricavi, al massimo. Abbiamo degli sponsor molto buoni, che però hanno passato e stanno passando delle difficoltà: dobbiamo pensare anche a loro. I club, anche non grandi, potranno competere. La Champions League? Certo che potrà seguire, se vuole. Ma la UEFA deve capire che la situazione è cambiata, che il calcio sta cambiando: per esempio Belgio e Olanda faranno un campionato congiunto. Nella situazione in cui siamo andiamo alla morte, vogliamo salvare tutti i club del mondo».

NIENTE ESCLUSIONI – Florentino Pérez chiude il suo discorso sulla Superlega: «Vogliamo essere padroni del nostro destino, è falso dire che i soldi saranno suddivisi solo fra i grandi club: lo dice chi non vuole cambiare le cose, perché ha dei privilegi. Vediamo quando poter iniziare, se ci sarà un accordo con l’UEFA lo faremo già dalla prossima stagione. Vogliamo essere vicini a tutte le parti in causa, compresa l’UEFA. Chi trasmetterà la Superlega? Non lo so, ma molti saranno interessati. Mettiamo partite, su due giorni, che interessano tutti i quattro miliardi di spettatori che vogliono vedere il calcio, non ci saranno le stesse partite tutte le settimane. I grandi sono quelli che ricevono più soldi, ma li distribuiremo fra tutti perché altrimenti nessuno avrà qualcosa».

La Superlega è realtà, Inter fra i club fondatori! Il regolamento

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