Mondo Inter

FIGC, FIP e FIPAV scrivono a Draghi: «Fermi la riforma dello sport»

FIGC, FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) e FIPAV (Federazione Italiana Pallavolo) hanno scritto una lettera a Mario Draghi, nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, chiedendogli di rivalutare (o posticipare) l’approvazione dei decreti legislativi di riforma per il mondo dello sport

DISTANZA – Il nuovo Consiglio dei Ministri, presieduto da Mario Draghi, non si è presentato benissimo al mondo dello sport, che dopo l’ammissione di colpe dell’ex ministro, Vincenzo Spadafora, è stato messo in secondo piano dal nuovo Esecutivo. Per far valere le proprie ragioni, FIGC, FIP e FIPAV hanno scritto una lettera direttamente a Draghi con richieste specifiche:

LA LETTERA – «In questo momento così drammatico per il nostro Paese – si legge nella lettera – noi Presidenti della Federazione Italiana Giuoco Calcio, della Federazione Italiana Pallacanestro e della Federazione Italiana Pallavolo, ci rivolgiamo direttamente alla Sua persona. Il tema oggetto della nostra missiva è il varo legislativo dei decreti delegati di riforma dello sport che potrebbe trovare compimento nel corso della prossima riunione del Consiglio dei Ministri. Noi siamo assolutamente favorevoli al pieno riconoscimento di maggiori tutele a favore di atlete ed atleti, di allenatori e collaboratori sportivi. Ma al contempo siamo ben consci degli enormi problemi che le società sportive stanno affrontando. Rileviamo inoltre come due tematiche in modo particolare, quali l’abolizione del cosiddetto ‘vincolo sportivo’ e la nuova disciplina relativa al ‘lavoro sportivo’, comportino gravi ripercussioni ai danni delle società sportive che abbiamo il dovere di tutelare. La crisi pandemica in atto non si risolverà domani e gli effetti economici si protrarranno ovviamente nel tempo. Gravare di ulteriori oneri le società sportive porterebbe inevitabilmente molte di esse a cessare l’attività».

«Fin dal sorgere della crisi sanitaria ed economica le Federazioni hanno sostenuto i rispettivi movimenti con interventi mirati nell’intento di alleviare gli effetti prodotti dalle necessarie normative di restrizione. Riteniamo però giusto che quanto fatto, e quanto ancora sarà necessario fare, non sia vanificato da alcuni istituti che, in questo frangente, costituirebbero un ulteriore gravoso onere da porre a carico dei sodalizi sportivi. Signor Presidente, Le stiamo chiedendo di valutare con grande attenzione l’effetto di tali disposizioni e, se non fosse possibile riconsiderarli nel merito, quanto meno differirne l’entrata in vigore».

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