Fassone: «Inter, situazione complicata ma Inzaghi è bravissimo»
Marco Fassone, ex dirigente dell’Inter, è intervenuto questo pomeriggio ai microfoni di “Tutti Convocati” sulle frequenze di “Radio 24” e ha parlato della situazione dell’Inter dopo l’addio ad Antonio Conte e l’imminente arrivo di Simone Inzaghi.
ALLENATORI TOP PLAYER – Fassone concorda con Marotta quando si dice che ormai anche un allenatore è un top player e Conte è stato un top player per l’Inter: «Sono d’accordo con Marotta che ha sempre portato avanti questa filosofia. Sappiamo che gli allenatori bravi hanno un costo elevato e deve essere inserito in un contesto in cui l’allenatore stesso è un top player. Conte è un top player. Hanno stipendi che ormai superano i giocatori ma si sono rivelati determinanti nell’ottenimento del risultato».
L’ADDIO DI INZAGHI – Fassone parla della decisione di Inzaghi di dire addio alla Lazio per accettare l’Inter: «Lotito è uno che ama progetti di lunghissimo periodo e quindi l’idea di perdere Simone non l’ha presa male, poi magari anche lui avrà fatto errori nella trattativa, anche se non sapremo mai chi dei due ha tentennato. Simone è stato bravissimo, per Lotito la perdita è anche tecnica, non solo umana. E’ riuscito a ottenere risultati pazzeschi in un club sano con budget ridotti rispetto alle big».
LA SITUAZIONE DELL’INTER – Fassone parla della situazione dell’Inter: «Il caso dell’Inter sembra spiegarsi col fatto che Antonio non avesse più le rassicurazioni di un anno fa sul fatto che l’Inter volesse un progetto importante per consolidarsi. Vinto lo scudetto lui voleva la squadra per competere in Europa e continuare a dominare. L’Inter è in una situazione finanziaria complicata, conosco le dinamiche delle imprese cinesi per portare soldi all’estero. La gestione dell’Inter, come quella di tutti i top club, non produce dividendi. E’ stata costretta a fare questa operazione con Oaktree per sopperire alle esigenze di liquidità, ma dovrà stringere la cinghia altrimenti quella liquidità finisce e si torna a capo».