Dossena: “Inter, Conte ha dato un altro segnale! La talpa è scontenta e…”
Andrea Dossena – ex difensore del Napoli -, ospite negli studi di “Aspettando il Weekend” su Sportitalia, commenta l’avvicinamento al Derby di Milano sottolineando le differenza tra l’Inter di Conte e il Milan di Giampaolo. Si dice pessimista nella ricerca della “talpa” all’interno dello spogliatoio
DERBY DI MILANO – La squadra nerazzurra arriva meglio al derby, Andrea Dossena spiega perché: «Il Milan gioca in casa, ma sulla carta e la classifica dicono che l’Inter è favorita. Il Milan è un gran cantiere aperto, il lavoro di Marco Giampaolo si vedrà a lungo lungo lungo tempo, invece Antonio Conte con il suo carisma ha la dote di avere dalla sua il fattore che i giocatori lo seguono in un modo smisurato quindi il risultato può essere più veloce. Il derby è sempre una partita a sé, magari certi giocatori che finora non hanno brillato andranno a cercare più energie per mettersi in mostra, per il Milan non giocando in Europa è una delle tre-quattro partite più importanti dell’anno. L’Inter è in testa al campionato perché è diventata una squadra solida, ma non ha ancora espresso il gioco brillante che vuole Conte, però le basi messe sono solide. Vediamo le scelte del derby, intanto c’è un filotto di partite importante. L’Inter è più avanti del Milan, che ha vissuto una gestazione un po’ complicata dopo il cambio in panchina. Milan-Inter è una partita senza pronostico, perché in questo momento alla quarta giornata non si può avere un’idea precisa su quello che potrebbe succedere. L’Inter ha preso Conte e gli ha messo ogni tassello nel modo ideale in base alle sue idee. Tutti hanno un giocatore-calamita che attira più palloni degli altri, Stefano Sensi già di per sé è uno che ricerca palloni e li pulisce dalla difesa, sa inserirsi dietro le punte ed è già riuscito a fare un paio di gol, è normale che ci siano questi giocatori nelle squadre e che gli altri ruotino intorno a essi».
TALPA SCONTENTA – Dossena ipotizza che a riferire le vicende dello spogliatoio dell’Inter all’esterno possa essere un calciatore: «Non è facile arrivare al personaggio, magari è una persona scontenta che vuole far trapelare certe cose. Sono cose bruttissime, è un’infamazione su un compagno, qualcosa che non deve mai uscire, ma andare a trovare il colpevole è difficile. Questo dimostra il percorso di crescita dell’Inter e di Conte, che è arrivato e ha eliminato chi non si impegnava in allenamento secondo il suo credo, si è preso le responsabilità dopo il pareggio in Champions League e prima del derby ha dato un altro segnale importante, si vede che arriva da un club (si riferisce alla Juventus, ndr) in cui era abituato che queste cose non succedevano».