Donati: «Samuel era ‘eclatante’. Tre doti da top all’Inter!»
Mattia Donati ha ricordato il suo periodo trascorso all’Inter, ricordando alcuni big con i quali ha avuto la possibilità di lavorare e confrontando le dinamiche di quella squadra con quelle del presente.
I LEGAMI – Giulio Donati ha rilasciato un’intervista a Sportitalia.it, trattando anche della sua esperienza all’Inter. Il calciatore italiano ha innanzitutto posto l’accento sulle figure che maggiormente lo hanno aiutato nell’adattarsi al contesto nerazzurro: «Parto dai ricordi, che sono bellissimi a partire dalla chiamata in prima squadra e l’esordio indelebile nel mio cuore, avvenuto in Coppa Italia. A livello umano comunque penso a Materazzi, mi ha preso sotto la sua ala, mi voleva in camera con lui, mi ha dato tanto sotto il punto di vista dell’esperienza e del comportamento. Poi c’era ovviamente Zanetti, che era un esempio per tutti».
GRANDE ESEMPIO – Donati ha successivamente indicato Walter Samuel come il calciatore più “eclatante” con cui si è misurato nei suoi anni all’Inter: «Era incredibile. Ma a parte l’intelligenza, era un enorme professionista ed io ho sempre preferito le doti mentali, come la cattiveria, l’agonismo, la determinazione che aveva lui erano davvero incredibili. Certo, essere motivati con 80mila persone a San Siro è più facile, ma vi assicuro che vedere la sua voglia di non prendere gol a -2 gradi il 3 gennaio alla Pinetina in allenamento non era cosa da tutti, quando magari subentrava la voglia di andare a casa a farsi la doccia calda».
Donati sulle differenze tra la difesa del passato e quella del presente
UNA COMPARAZIONE – Donati si è infine concentrato sul diverso modo di stare in campo dei difensori del presente rispetto a quelli del passato. Una diversità dovuta al modo di intendere il calcio del tecnico nerazzurro Simone Inzaghi: «Il calcio si evolve, cambia, gli allenatori portano nuove idee. Se ci fosse solo un’idea vincente, vedremmo sempre lo stesso tecnico trionfare. Invece un anno vince Guardiola, quello dopo un altro. Ci sono poi squadre e squadre che si possono permettere certi sistemi e tattiche. Per esempio all’Inter puoi permetterti di giocare un po’ più alto, invece se devi puntare alla salvezza devi essere molto solido dietro senza usare il difensore che si stacca in avanti».