Paolo Di Canio ha rilasciato una lunga intervista a Il Giornale parlando del cammino dell’Inter in Champions League, della corsa scudetto nonché di Lukaku e del paragone con Dzeko
GIRONE D − Così Di Canio sulla gara dell’Inter contro lo Shakhtar Donetsk: «Sull’Inter invece ho sentito tante critiche ma quando giochi contro lo Shakhtar sai che tenderà a palleggiare molto più di te. L’inter ha costruito palle gol nitide, nette, poteva vincere la partita rischiando poco. Vero, il gioco non è stato spumeggiante questa volta ma questo non vuol dire niente. Ai nerazzurri manca il punto contro il Real Madrid e ora sarebbe seconda dietro al sorprendente Sheriff».
CHAMPIONS LEAGUE − Sulla Coppa dalle grandi orecchie, continua ancora Di Canio: «In Champions è diverso, l’Inter ad esempio ha sbagliato diverse chance contro lo Shakhtar, se sbagli in campionato è diverso, hai tempo per recuperare, in Champions no. Poi ci sono squadre tipo lo Sheriff che giocano partite della vita, nessuno ti regala più niente. Non è che vengono dalla Moldavia a regalarti la partita. Si vogliono mettere in mostra, giocano con il sangue agli occhi. Io devo analizzare cosa vedo ogni volta che guardo una partita e ci sono diversi aspetti da analizzare in un match. Io penso che può accadere di tutto ma se l’Inter fa sei punti contro lo Sheriff poi ha in casa gli ucraini e dunque non c’è storia, si passa».
CAMPIONATO − Di Canio parla anche della corsa scudetto: «Secondo me l’Inter rimane la più forte a patto che mantenga almeno il 70% di quella determinazione, rabbia e unità di intenti che aveva con Antonio Conte. Ora gioca un calcio diverso, più offensivo e a me piace perché rischia di più ma deve ancora trovare la quadra. Edin Dzeko ha più qualità di Romelu Lukaku in certe cose e i risultati si vedono. 20 gol in sei partite l’Inter non li faceva dalla stagione 60-61».
LUKAKU − Infine, Di Canio ha detto la sua sulla mancanza del belga all’Inter: «L’Inter non ha perso niente e mi sembra evidente, perché ha già fatto 20 gol in sei partite di campionato. Se il calcio italiano piange per l’addio di Lukaku mi viene da piangere a me. Non è uno di quei giocatori che ti illumina gli occhi con delle grandi giocate. È funzionale ad alcune squadre ma se l’anno scorso all’Inter ci fosse stato Duvan Zapata e non Lukaku l’Inter avrebbe vinto lo stesso lo scudetto magari con qualche gol in meno.
DZEKO − Di Canio fa un paragone con il bosniaco: «Gli mancano 7-8 qualità per diventare un grande giocatore, ha poca intelligenza calcistica, poco intuito nello stretto. Dzeko fa giocare la squadra meglio è molto diverso fa cose che Romelu non faceva. Si dice che le squadre di affidano ai grandi giocatori mentre dicevano che l’Inter si appoggiava a Lukaku. Questa è la mia sintesi su di lui, un gran bel giocatore ma non un campione. Lukaku non manca per niente all’Inter per contro mio».
Fonte: Il Giornale − Marco Gentile
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