Del Piero: “Esultanza Inter emblematica, segnale su Icardi. Marotta…”
L’ex capitano della Juventus Alessandro Del Piero ha parlato, nel corso di “Sky Calcio Club”, di come l’Inter e il suo ex dirigente Giuseppe Marotta stanno gestendo la situazione riguardante Mauro Icardi, rimasto ieri in tribuna a guardare la partita con la Sampdoria: queste le sue parole.
DECISIONE COMPRENSIBILE – Alessandro Del Piero è d’accordo con la scelta dell’Inter di degradare Mauro Icardi: «In un certo senso sì, perché alcune cose non possono essere così chiacchierate, soprattutto per dei giocatori simbolo e soprattutto per il capitano. Vanno gestite in un altro modo, le parole di Giuseppe Marotta sono emblematiche: un po’ il contratto c’entra, a mio avviso, ma non è lì che si è focalizzata la dirigenza dell’Inter. È un discorso complessivo, comportamentale e di equilibri, è un discorso interno dove probabilmente c’è necessità di fare chiarezza. Il messaggio è chiarissimo: noi siamo la proprietà, noi siamo la società e facciamo le cose nel verso giusto. È una decisione molto forte perché riguarda il tuo capitano e il giocatore simbolo, togliere la fascia è una cosa pesante. Nello spogliatoio ci sono delle cose sacre: tu non puoi, che sia tu o il tuo professionista o tuo padre, incrinare il rapporto con i compagni, soprattutto se poi sei il capitano. C’è un grado di responsabilità, quando porti la fascia, che va oltre l’ABC. C’è spazio di riconciliazione, Marotta ha detto che prima o poi le cose si sistemeranno e torneranno meglio di prima, ma oggi devono dare un segnale».
SVALUTATO – «Icardi ha un valore enorme per l’Inter, ma ci sono altri giocatori che riconoscono il ruolo di capitano: evidentemente la società ha la volontà di dare un segnale a tutti, non solo a Icardi, che le cose sono cambiate. È la dimostrazione che la cosa più importante è la squadra, in questo momento un po’ più la società perché decide, ma è il segnale arrivato dalla squadra con tutte le partite che hanno vinto, soprattutto stasera. Sul secondo gol di Radja Nainggolan l’esultanza che c’è dietro quel gol è emblematica secondo me, c’è la voglia di buttare fuori qualcosa che c’era da troppo tempo. Io credo che poi si andranno a sistemare le cose, perché bisogna usare intelligenza, ma quello che ha fatto l’Inter è stato rispondere mediaticamente a un attacco mediatico. Il contratto non è che scade a giugno, scade fra una vita: l’Inter ha bisogno di Icardi e Icardi ha bisogno dell’Inter. Ha bisogno di rivalutarsi dopo questo danno di immagine, perdere la fascia da capitano è una cosa mica da ridere, sono obbligati a mettere la pace. Per prendere i soldi della clausola Icardi deve giocare e fare due gol in tre partite di media, quello è il suo lavoro e l’ha già fatto, ma se vuole prendere i soldi deve giocare e non so quando giocherà».
COMPORTAMENTO RIVEDIBILE – «Quando metti sul piatto determinate cose in uno spogliatoio succedono delle determinate cose dove si perde la fiducia: può darsi che la società abbia deciso per preservare chi si è sentito colpito, e in questo momento piuttosto che perdere tre o quattro giocatori dai un segnale a Icardi e a tutta la squadra. Quando dichiari delle cose che in teoria devono rimanere nello spogliatoio e le rendi pubbliche non va bene. Mancata risposta pubblica di Icardi? Un po’ è comprensibile dal mio punto di vista: è in mezzo a due fuochini (società e Wanda Nara, ndr). Il fatto è che togliere una fascia è un gesto forte, se oggi non se la sente di fare una dichiarazione perché vuole pensarci una setimana in più e parlare pubblicamente, che mi sembra la cosa migliore, quando si sono sistemate le cose va davanti ai microfoni».