De Boer, il declino continua: tra Inter e Olanda tutto è cambiato (tranne lui)
Oggi è arrivata una brutta sconfitta per l’Olanda di Frank de Boer, contro la Turchia. L’approccio sulla panchina degli Orange non è stato dei migliori per l’ex tecnico dell’Inter, che dopo l’esperienza in nerazzurro ha collezionato solo fallimenti
OPACO – La carriera di Frank de Boer sta continuando la sua parabola discendente. Il tecnico ex Inter, che ha sposato il progetto dell’Olanda a settembre scorso, oggi ha collezionato l’ennesimo risultato negativo. Al di là della sconfitta in sé, la sostituzione di Ronald Koeman (finito sulla panchina del Barcellona) non sta andando come previsto. Le responsabilità, come al solito, sono divise equamente tra allenatore, calciatori e federazione. Ma sulla carriera, e la personalità, di Frank de Boer, stazionano nuvoloni di dubbi, più o meno dall’agosto 2016.
UP AND DOWN – Cioè da quando l’ex calciatore della Ajax sostituì Roberto Mancini sulla panchina dell’Inter. Un’esperienza estremamente fugace, che condizionò l’intera stagione dal principio. De Boer avrebbe dovuto portare una rivoluzione nei metodi e nella cultura calcistica del club, ma non accadde nulla di tutto questo. Il punto più basso e quello più alto della sua esperienza furono raggiunti nell’arco di tre giorni (Inter-Hapoel Beer Sheva 0-2, in Europa League, del 15 settembre e Inter-Juventus 2-1 del 18). La squadra si arenò più avanti, a fine ottobre, dopo una sconfitta di routine a Genova contro la Sampdoria. Ma tutto sembrava scritto da un pezzo.
INADEGUATO – Al posto di de Boer, l’Inter chiamò alle armi Stefano Pioli, che oggi occupa la riva opposta del Naviglio. Tante cose sono cambiate da quella stagione (e tante cose devono ancora cambiare, Suning in testa). L’unica certezza resta probabilmente l’inadeguatezza di Frank de Boer, che all’Inter non ha mai riservato parole al miele. Ma la sua carriera, da quel momento in poi, non è certo decollata. I nerazzurri si stanno lentamente tirando fuori dalle paludi del post Triplete. Il tecnico olandese è probabilmente l’effige più cristallina dell’ultimo decennio, e resta soltanto l’ombra di ciò che avremmo sperato che fosse.