Ospite di “Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco” su Canale 5, l’agente Andrea D’Amico ha commentato il derby Milan-Inter 2-3 di ieri sera e parlato del caso Mauro Icardi. Di seguito il suo lungo intervento.
DERBY – «Diciamo che è stata la partita della vita in questo momento, perché comunque l’Inter da quello che ho visto io ha saputo cambiare anche tattica: ha attaccato il Milan molto alto, gli attaccanti erano i primi difensori quindi ha tirato via proprio i tempi al Milan. Denotava che dovevano dare un segnale forte dopo le ultime prestazioni, quindi è stata un po’ in questo momento, per questo campionato, la partita della svolta. Poi dopo quello che sarà probabilmente il progetto sarà diverso, ma è la risposta che dovevano dare. D’altro canto il Milan forse ha avuto un atteggiamento mentale sbagliato, perché ha preso il primo gol sei contro due».
DISTANZA DALLA VETTA – «In questo momento l’Inter è a ventidue punti dalla Juventus e non penso che comunque, dopo aver fatto una campagna acquisti ogni anno molto dispendiosa, i dirigenti e i tifosi siano contenti. Questo senza nulla togliere i meriti a Luciano Spalletti per i suoi trascorsi, però la risultanza è che non basta un derby per cambiare la situazione. Si dice sempre che chi ha il budget più grande e chi spende di più è perché deve raggiungere degli obiettivi importanti, l’Inter comunque ha speso molto ed è un dato oggettivo. La qualificazione in Champions League ormai è diventata un palliativo per chi non riesce a vincere lo scudetto, perché comunque giustifica il budget economico ma non dà soddisfazione sportiva, perché se la Juventus è sette anni che vince lo scudetto gli altri non possono essere contenti di andare in Europa League o in Champions League».
CASO ICARDI – «Io voglio bene a Wanda Nara perché la conosco da tanti anni, ho avuto la possibilità di conoscerla e lavorare per lei e la sua famiglia nel precedente matrimonio. Però dico questo: so benissimo l’imbarazzo umano e professionale che potrebbe avere lei e lo rispetto, da fuori la sensazione è che ci sia un atteggiamento che può andare oltre il dolore. Una cosa che non capisco è: come mai una decisione come la fascia è diventata una notizia subito pubblica dell’Inter? Io non l’ho capita per esempio, se c’è qualcosa che non va quando la rendi pubblica ti crei da solo un problema. A livello di agente io penso che sia triplice il problema: è un problema di relazione, probabilmente, dove si devono chiarire, è un problema di progetto ed è un problema di sostanza. Mauro Icardi è sicuramente il giocatore più importante dell’Inter, quindi ci saranno state delle interlocuzioni fra Icardi, il suo entourage e l’Inter per parlare del contratto».
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