Dalai: “Inter invisa agli arbitri. Abisso fiction, ha voluto sbagliare”
Lo scrittore Michele Dalai, tifoso interista, ha parlato a “Radio Sportiva” della disastrosa prestazione offerta da Rosario Abisso nel corso di Fiorentina-Inter di domenica sera, con i tantissimi errori che hanno portato a falsare la partita. Questa la sua analisi.
CAMBIO IDEA – Michele Dalai, a seguito di Fiorentina-Inter, modifica la sua percezione sugli arbitri a causa di quanto fatto da Rosario Abisso quarantotto ore fa: «Io mi sento molto sconfitto, perché ho passato una vita intera a litigare con gli altri interisti facendo la parte che mi viene più naturale: per mia formazione sportiva sono uno che considera l’arbitro una parte del gioco e non un fattore determinante. Oggi io mi cospargo il capo di cenere, nel senso che è oggettivamente folle, ed è folle non perché appartenga a un disegno o un complotto: l’Inter ha qualche problema con gli arbitri, ma sono problemi che vengono da un’antipatia abbastanza consolidata, da unostrano modo di non aver ricucito i rapporti dopo un trauma come quello di Calciopoli. Probabilmente c’è qualcosa che ha reso l’Inter, che è parte lesa per la Giustizia Sportiva, comunque un po’ invisa alla classe arbitrale, ma non parlo di decisioni in campo perché sennò poi qui si dà la stura al complottismo».
FIORENTINA-INTER FALSATA – «Si parla proprio di una difficoltà di comunicazione, che c’è sempre stata e che ha avuto degli episodi più o meno eclatanti: io mi sono sempre battuto a favore dell’AIA, dicendo che il calcio comunque resta uno sport, ma questa cosa è fiction pura che esce dalla fantasia di un arbitro molto inadeguato (Abisso, ndr). Per tre volte ha sbagliato, il VAR miracolosamente e con grande fatica lo ha salvato ma l’ultima volta ha voluto sbagliare: non c’è una spiegazione, è proprio un errore. A me faceva molta tenerezza Roberto Gagliardini andare col telefonino e fargli vedere le immagini: è un errore che abbiamo visto tutti e che esula dalla partita, resta una cosa sconcertante e la seconda contro l’Inter. Il mio problema è, a questo punto, la necessità che l’AIA parli, ignorando qualsiasi suo protocollo e cercando di spiegare perché, con uno strumento tecnologicamente adeguato come il VAR, gli arbitri continuino a sbagliare e anche in questo modo, perché questo è un errore che non nasce dal nulla».