Cruciani: “Icardi umiliato, così lo ammazzi! Momento Inter, una fotografia”
Con il suo classico stile deciso, il giornalista Giuseppe Cruciani ha contestato le scelte fatte dall’Inter nei confronti di Mauro Icardi. Durante “Tiki Taka – Il calcio è il nostro gioco”, su Canale 5, ha anche analizzato il momento recente dei nerazzurri con alcune scelte rivedibili in campo.
GOL MANCANTI – Giuseppe Cruciani parte “tranquillo” e parla solamente degli ultimi risultati dell’Inter: «Non si può sfuggire a un elemento che è fondamentale, che è la fotografia del momento dell’Inter. È vero che aveva vinto delle partite prima, però la cosa è questa: non si può sfuggire al fatto che alla fine come attaccante, è vero come ha spiegato Luciano Spalletti che sono contigenze, però c’era Andrea Ranocchia e non c’era Mauro Icardi. Questa è la sostanza di quello che sta succedendo all’Inter, non è che bisogna fare troppi discorsi: il discorso è che alla fine c’era Ranocchia, che alla fine è un giocatore grande professionista e ragazzo meraviglioso, però giocava lui centravanti e non quello che ha fatto più di cento gol nella squadra. La fotografia del momento dell’Inter è Ranocchia centravanti e uno che ha fatto più di cento gol fuori squadra».
E ATTACCO – «Le colpe possono essere divise da una parte e dall’altra, non è un solo colpevole in questa vienda: evidentemente hanno sbagliato sicuramente loro e ha sbagliato la società. Però c’è un elemento che è uno spartiacque: la fascia da capitano. Quando tu togli la fascia da capitano a un giocatore come Icardi, dell’importanza di Icardi, succedono due cose: primo lo ammazzi psicologicamente, secondo professionalmente. La terza cosa lo esponi al pubblico ludibrio per un motivo molto semplice: oggi si è passati dall’80% di tifosi dell’Inter favorevoli a Icardi, che consideravano Icardi fino a dicembre come un Re, all’80% di tifosi dell’Inter che non vedono l’ora che vada via dai coglioni. Questa è colpa di quella decisione, è tutto figlio di quella decisione: gli hanno tolto la fascia da capitano, lo hanno umiliato».