Dopo la triste scomparsa di Mario Corso, la cui notizia è arrivata in mattinata, Aristide Guarneri – suo grande amico ed ex compagno di squadra ai tempi della Grande Inter – lo ha voluto ricordare con delle belle parole ai canali ufficiali della società nerazzurra.
GRANDE AMICIZIA – Aristide Guarneri, ex giocatore nerazzurro, ha voluto ricordare l’amico ed ex compagno di squadra Mario Corso, scomparso questa mattina: «Io più di tutti Mario l’ho vissuto in prima persona. Perché non tutti probabilmente lo ricordano, ma vivevamo insieme quando giocavamo all’Inter. Stavamo a Porta Romana, dormivamo in una grande stanza con due letti, poi mangiavamo al ristorante. Parlava poco, ma poi picchiava dentro sempre la sua battutina scherzosa, velenosa. In campo non aveva la fisicità di Jair o Facchetti, ma a suo modo Corso era sempre avanti agli altri: lo era grazie al suo cervello e al suo sinistro. Glielo dicevo sempre: con lui la palla arrivava a destinazione con un passaggio anziché con due. Negli ultimi 40 metri illuminava il gioco, letteralmente».
PUNIZIONI – Un maestro delle punizioni Corso, come ricorda Guarneri: «Ne avevamo di gente capace di battere le punizioni: pensate solo a Suarez, ad esempio. E considerate sempre come erano i palloni che usavamo a quell’epoca, specialmente quando erano bagnati. Ma quando c’era un calcio piazzato, Mario arrivava: si avvicinava sornione al punto di battuta e poi dipingeva».
Fonte: Inter.it
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