Cordoba: “Nel 2010 gruppo bellissimo. La mia ultima con l’Inter…”
Ivan Ramiro Cordoba, ex storico difensore dell’Inter, ha parlato in diretta “Instagram” – ospite dell’ex compagno di squadra Javier Zanetti – di diversi aneddoti relativi soprattutto alla stagione 2009-2010.
GRANDE GRUPPO – Ivan Ramiro Cordoba, ex indimenticabile difensore dell’Inter, ha parlato in diretta “Instagram” con l’ex compagno di squadra Javier Zanetti, ricordando la bellezza di giocare nella squadra nerazzurra: «Quando siamo arrivati all’Inter, conoscere queste persone che amavano tanto il club, cominciando da Moratti fino ad arrivare ad altre persone che respiravano la squadra e ti trasmettevano quello, ti faceva dare ancora di più in campo non solo perché dovevi farlo in quanto professionista, ma ti permetteva di andare oltre a qualsiasi situazione. Nel tempo, diventando il secondo più esperto della squadra era normale che dovevo essere al tuo fianco nel bene e nel male perché era l’unico modo, soprattutto nei momenti più duri, per darci sostegno e andare avanti. A Siena ricordo che andai presto ad allenarmi in campo la mattina prima e già cominciavo a pensare a come sarebbe andata, poi è andata tutto bene ed è stato fantastico. Penso sia stato un grande traguardo per un grande gruppo».
TROFEI E VITTORIE – Cordoba ha poi ricordato con Zanetti la stagione 2009-2010: «C’era un gruppo talmente forte quell’anno che avremmo potuto continuare ancora a vincere. Sappiamo però che il calcio è così. Avevamo quella consapevolezza di lottare fino in fondo l’uno per l’altro e a noi ci dava sicurezza il Mister. Lui avendo vissuto tante situazioni che per noi erano nuove, in quei momenti aveva un determinato atteggiamento. A Barcellona per esempio ci voleva abbassare la tensione, era seduto con i piedi sulla scrivania che rideva di tutti quelli che erano nervosi. Il suo metodo di lavoro ti faceva andare in campo con l’idea di fare qualcosa di nuovo che ti portasse i risultati in campo. La notte alla vigilia della Champions è stata difficile, fai fatica a pensare a quello che può succedere il giorno dopo. In quel momento magari non ci rendevamo conto di quanto fosse importante. Negli anni bui continuavamo a dire che avremmo dovuto vincere per ringraziare i nostri tifosi in qualche modo. Quello era il nostro scopo, farli felici perché da tanto tempo aspettavano la vittoria. Grazie a Dio alla fine ci siamo riusciti».
FINE CARRIERA – Cordoba ha ricordato anche la sua ultima partita e l’emozione del tributo riservatogli da tifosi e compagni: «Quando ho giocato la mia ultima partita avevo preso la decisione pochi giorni prima, avevo fatto visite mediche per il ginocchio e non mi andava di fare un contratto nuovo e stare sei, sette mesi infortunato. Moratti avrebbe voluto farmelo e mi ha detto che mi avrebbe aspettato, ma non me la sono sentita. A me sarebbe bastato entrare qualche minuto per dare una mano, poi comincia il riscaldamento ed eravamo tutti con la maglia numero 2 ed è stato bellissimo. Io non volevo si sapesse troppo perché l’obiettivo più grande era quello della squadra e non volevo mettere a rischio la concentrazione per la partita. Alla fine penso però che siano cose positive che possano aiutare per la partita».