Conte-Inter, no buonuscita se va in Serie A. Addio amichevole – Sky
Conte da poco più di cinque ore non è più l’allenatore dell’Inter (vedi articolo). Luca Marchetti, ospite del post partita della finale di Europa League su Sky Sport, spiega come in un caso il tecnico non riceverà la buonuscita.
ADDIO TRANQUILLO – Luca Marchetti spiega la situazione, parlando di una clausola: «L’Inter concede ad Antonio Conte una buonuscita per risolvere il contratto. È stata una cosa amichevole, non è stata al vetriolo: non ci sono stati avvocati di mezzo. Conte prende la metà più i bonus, circa sette milioni di euro. Se dovesse andare ad allenare una squadra italiana non si vedrà corrisposta la buonuscita. L’Inter ha pensato che, magari, finisce in un’altra squadra italiana e vince il campionato pagato dal club. Conte ha accettato, dimostrando che non ha niente in mano».
I MOTIVI – Marchetti dettaglia perché sia nata la frattura con Conte: «L’Inter ha necessità economiche. Quando è arrivato Steven Zhang ha prospettato il piano: riduzione degli stipendi di circa 15-20% e ricavi sul mercato di circa ottanta-novanta milioni di euro. In complessivo fa centocinquanta milioni: questo ha posto Conte nella condizione di dire che, quando era arrivato, c’era un percorso di espansione incredibile. Dovevano primeggiare in Italia e in Europa, ora non possono più: capisce che è legato alla pandemia, ma non è l’allenatore per questo tipo di progetto perché non c’è più».
CAMBIO DI ROTTA – Marchetti va sugli sviluppi, dopo che la risoluzione consensuale con Conte è diventata ufficiale: «L’Inter, in un primo momento, pensava di risolvere la questione come altre volte. Era una questione di progettualità, non di comunicazione, e in questi casi si arriva alla transazione. Ora l’Inter deve trovare l’allenatore: si è trovata nella condizione di doverlo fare. Prima voleva la certezza che Conte sicuramente lasciasse, perché fino a lunedì questa sensazione non c’era».
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