Condò: “San Siro? È mia moglie. Lukaku Pallone d’Oro? Ecco perché si”
Radio Nerazzurra ha intervistato il noto giornalista Paolo Condò, nel corso del programma Amala, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Porte Aperte”. C’è spazio anche per parlare del futuro di San Siro, della crescita di Lukaku e non solo. QUI potete trovare il link per l’intervista completa
LEGAMI – Paolò Condò ha appena pubblicato il suo nuovo libro “Porte Aperte”, un viaggio fotografico e testuale all’interno degli stadi più belli del mondo, visitati nel corso della carriera da giornalista. Uno spazio speciale è dedicato a San Siro, a cui Condò è molto legato: «San Siro è mia moglie – ha detto ai microfoni di Radio Nerazzurra – non dimenticherò mai la prima volta a Milano (in cui ero arrivato nella Primavera del 1984), con le tessere de “La Gazzetta dello Sport”, il giornale per cui lavoravo. La partita era Inter-Pisa, vinsero i nerazzurri 2-1. Non dimenticherò mai la sensazione paradisiaca dell’ingresso a San Siro. È sempre stato lo stadio del mio cuore. Nuovo impianto? Personalmente farei due stadi, calcolando che in tutto il resto del mondo tutti i grandi club hanno il proprio stadio. Capisco le sinergie che renderebbero conveniente uno stadio solo, ma la mia esperienza internazionale mi dice che ogni grande club ha il suo impianto. Quindi, se una delle due si tenesse San Siro e lo ammodernasse, secondo me per Milano sarebbe una soluzione alla sua altezza».
METEORITE – C’è spazio anche per parlare della crescita esponenziale di Romelu Lukaku. Fabio Donolato, conduttore della trasmissione, ha chiesto a Paolo Condò se il rendimento di Lukaku possa essere considerato da Pallone d’Oro, premio momentaneamente sospeso per l’anno solare 2020: «Direi di sì dal punto di vista individuale – ha spiegato Condò -. Ma il candidato ha bisogno di una squadra ai vertici più alti delle competizioni europee. Se l’Inter porta Lukaku tra le prime 4 d’Europa, e viceversa, sicuramente questo renderebbe Lukaku un candidato credibile».