Condò: “Inter, è una partita a poker. Eriksen? Conte ci ha messo la croce”
Paolo Condò, ospite negli studi di “Sky Sport 24” nel pre partita di Inter-Shakhtar Donetsk, ha analizzato i principali temi della partita in cui i nerazzurri si giocano tutto in Champions League
LE ASPETTATIVE – Condò crede che l’Inter farà la sua partita questa sera: «Ci sono aspettative altissime, è una mano di poker e dipende dalle carte che hai e come te le giochi. E’ difficile, ma l’Inter nata col Sassuolo ha proseguito e dato continuità, può sicuramente battere lo Shakhtar, bisognerà vedere se sarà sufficiente. Dal punto di vista dei due match la speranza dell’Inter è che alla fine del primo tempo a Madrid ci sia una situazione definita»
ERIKSEN STORIA FINITA – Condò crede che tra l’Inter ed Eriksen ormai sia una storia finita: «Penso che tra Conte ed Eriksen sia una storia finita. L’allenatore ha deciso, inutile tornare su questo. La mia curiosità è capire se la società a gennaio lo venderà o lo presterà, ciò vorrebbe dire che si aspetta di vedere cosa può succedere. E’ un giocatore che con altri allenatori sarebbe prezioso. Questa partita è decisiva, l’allenatore deve andare con i suoi uomini di cui si fida e col suo schema. Io credo che se Barella non fosse stato disponibile ci sarebbe stata un’altra soluzione. Su Eriksen ci ha messo una croce, come ha detto Marotta è stato un tentativo andato male».
AGGRAPPATI A LUKAKU – Condò crede che l’Inter sarà ancora una volta aggrappata a Romelu Lukaku: «Sta facendo una seconda stagione eccellente, anche quella passata è stata molto importante. Io direi che è nella rosa dei migliori al mondo, è un giocatore che condiziona e ispira il gioco di una squadra. Fa veramente reparto da solo, non perde il pallone, fa salire la squadra e va anche in sprint».