Mondo Inter

Compagnoni: “Eriksen? Mio pallino il 4-3-1-2 Inter. Il ruolo con Conte…”

Maurizio Compagno di “Sky Sport” ha parlato del derby di Milano e dei possibili protagonisti: Ibrahimovic, Eriksen e Lukaku. Non è mancato un focus sul neo arrivo in casa nerazzurra

AVVERSARIO – Maurizio Compagnoni a “Sky Sport 24” ha innanzitutto sottolineato l’importanza di Zlatan Ibrahimovic per la squadra di Stefano Pioli (QUI le ultime sulle sue condizioni). Queste le sue parole: «Il recupero di Ibrahimovic è fondamentale dal punto di vista mentale. È imprescindibile da questo punto di vista per il Milan. Con lui in campo i giocatori rossoneri si trasformano e hanno meno paura. Si sentono più sicuri. Magari può non fare una grande partita, ma regala sicurezza ai suoi compagni di squadra».

ROMELU – Compagnoni ha poi parlato del numero 9 dell’Inter: «Lukaku sta facendo un campionato straordinario. Non sono sorpreso del suo impatto. L’ho conosciuto di parsona ai Mondiali del 2014 e mi ha fatto un’ottima impressima. Arriva dal Manchester United, non un club qualsiasi e se Conte sono anni che fa i salti mortali per averlo ci sarà un motivo?»

NUOVO ARRIVO – Compagnoni ha inevitabilmente parlato di Christian Eriksen e di come può giocare nella squadra di Antonio Conte: «Eriksen in carriera ha giocato soprattutto come trequartista in un 4-2-3-1, ma anche ala sinistra con un’interpretazione particolare. Ha fatto anche l’interno in un centrocampo a tre. Può fare tanti ruoli. Conte ha già detto che non lo vede come seconda punta e per come gioca l’Inter lo vedo meglio come interno di centrocampo. Le sue caratteristiche non sono perfette per il tipo di gioco che chiede il tecnico agli interni, ma entrambi possono adattarsi. Io ho un pallino: sarebbe molto bello il 4-3-1-2 con Barella Brozovic e Sensi a centrocampo ed Eriksen dietro le punte, ma ll’Inter sta andando talmente bene che nel momento decisivo Conte non è giustamente in vena di esperimenti».

DERBY – Chiusura per Compagnoni in chiave derby: «Se la rosa dell’Inter è al completo è piuttosto consistente. Il livello è decisamente superiore a quella del Milan. Basta vedere che uno tra Barella, Sensi ed Eriksen rischia la panchina. Per fare il risultato il Milan deve rimanere concentrato per tutti i 90 minuti cercando di tenere il più possibile i reparti stretti. Basta un episodio per cambiare tutto. L’Inter ora affronta il Milan, poi Lazio e a inizio marzo la Juventus: sono sfide che peseranno tantissimo da qui a fine campionato».

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