Cesari: «Rigore Inter? Due falli, da vedere in campo! Irrati non ha capito nulla»
Cesari ha fatto la lunghissima moviola di Juventus-Inter 0-1. A Pressing Serie A su Italia 1 l’ex arbitro condanna Irrati, che per lui in campo all’Allianz Stadium ha sbagliato qualsiasi cosa.
MOVIOLA – Graziano Cesari analizza Juventus-Inter: «È successo di tutto, prestazione di Massimiliano Irrati gravemente insufficiente. Al 43′ rigore per l’Inter: contatto con Denzel Dumfries che si incunea in area della Juventus e cade vicino ad Alex Sandro e Alvaro Morata. Per Irrati non c’è niente, vede benissimo perché la sua visuale è totalmente libera ed è vicinissimo. Dopo, sulle proteste vibranti dei nerazzurri, è richiamato al VAR per un secondo e mezzo. Va al monitor a bordocampo, guarda un secondo e decide che per lui è rigore. Il pestone di Morata su Dumfries è quello che valuta Irrati, tant’è che va ad ammonire Morata. Il piede destro di Morata va sulla scarpetta di Dumfries, e Alex Sandro con la gamba destra tocca sia la coscia sia il polpaccio del giocatore dell’Inter. È un rigore questo che si può tranquillamente assegnare e si poteva vedere anche sul terreno di gioco».
ESECUZIONE – Cesari va sulla battuta: «Intervento VAR corretto? Sì, perché l’arbitro non ha giudicato: si tratta di un chiaro ed evidente errore. Si presenta Hakan Calhanoglu e Wojciech Szczesny para, a questo punto solito traffico dell’area di rigore e il pallone finisce in rete. Irrati dà calcio di punizione alla Juventus per un eventuale fallo di Calhanoglu su Danilo da Silva. Probabilmente lo tocca, Matthijs de Ligt interferisce sull’azione e per Irrati è fallo. Assolutamente no: si deve ribattere il calcio di rigore, perché de Ligt è entrato prima dell’esecuzione. Calhanoglu impatta Danilo, non tocca mai il pallone ma de Ligt impatta sull’azione. Addirittura de Ligt passa davanti a Irrati quando Calhanoglu calcia, non si può dire che non lo veda: diventa cronologicamente più importante. Sulla parata del portiere si doveva interrompere il gioco e far ribattere. La procedura del VAR è corretta, Irrati non ha capito niente».
RIGORE CHIESTO – Cesari non è d’accordo… col VAR: «Al 55′ di Juventus-Inter calcio di punizione che fischia Irrati per intervento di Alessandro Bastoni su Denis Zakaria. Il fallo c’è, sul polpaccio, Irrati è lì vicinissimo e dà il fallo: si tratta di stabilire se è dentro o fuori. Il check è con Paolo Silvio Mazzoleni, Irrati aspetta e chiede lumi perché l’esatta posizione è oggettiva dal VAR. È come se fosse un fuorigioco, quindi inevitabilmente le linee perimetrali fanno parte di una situazione oggettiva. Con la lente d’ingrandimento il piede di Bastoni è all’interno dell’area di rigore quando colpisce il polpaccio di Zakaria: per me è calcio di rigore. La linea perimetrale fa parte dell’area di rigore, inevitabilmente da sanzionare».
SCENEGGIATE – Cesari non dà grosso peso ai tuffi dei bianconeri (vedi moviola) nel finale del match con l’Inter: «La Juventus chiede tre calci di rigore, al 70′, 94′ e 95′. Sul primo Morata è già in caduta, la gamba sinistra non trova appoggio e il contatto è molto leggero. L’episodio successivo è Dusan Vlahovic con Danilo D’Ambrosio, che non lo trattiene mai per la maglia e si allontana nel momento in cui deve calciare: non commette nessun tipo di infrazione. Negli ultimi secondi di gara contatto con la mano sinistra, ma non è uno schiaffo o una manata, di Matteo Darmian: de Ligt rimane in piedi e poi cade successivamente. Per me non c’è nessuno di questi».
ALTRI ERRORI – Cesari ne ha ancora contro Irrati: «Dal punto di vista disciplinare non mi ha assolutamente convinto. Dopo un minuto e trenta ammonizione di Lautaro Martinez, per un calcio a Manuel Locatelli: fa male ma non c’è violenza, non c’è assolutamente nulla. Imprudenza? Sì, diciamo che è stato accidentale e per regolamento può essere punito. Ma devi ammonire anche Adrien Rabiot che arriva in ritardo su Nicolò Barella, giusto il giallo. Accetto questo tipo di decisione se il messaggio è che punisce tutto, ma dopo ci sono un fallo di Rabiot su Lautaro Martinez e uno di Lautaro Martinez su Chiellini non fischiati. Al 23′ il messaggio che ha dato è ondivago, non coerente con quello iniziale. È tutto sbagliato: i giocatori non sanno cosa fare».