Cecchi è perplesso di fronte alla sentenza di martedì del Giudice Sportivo sul caso Acerbi-Juan Jesus, ma non mette in discussione la decisione del Giudice Sportivo. A Microfono Aperto, su Radio Sportiva, spiega perché.
SI CAMBIA – Sulla vicenda Acerbi-Juan Jesus, Stefano Cecchi trova una novità: «Può essere messo in discussione tutto l’impianto della Giustizia Sportiva. Da sempre, nel codice sportivo, devi provare di essere innocente. Ora il Giudice Sportivo ha cambiato le cose. Di fronte a questa sentenza sono molto perplesso, non mi convince ma l’accetto. Perché? Perché chi ha indagato so che ne sa più di me. Poi ognuno si tiene il suo pensiero ed è giusto che sia così. Anche a me non torna: perché Juan Jesus va dall’arbitro se non è vero? Io spero che in questa vicenda, nella quale è venuto fuori il tema del razzismo, si capisca la vergogna e l’indecenza del razzismo. E ci si pensi quaranta volte prima di andare a dire qualcosa di razzista. Poi non sappiamo chi è Acerbi e chi è Juan Jesus, ma nel mondo sportivo lo sanno e sanno chi ha torto. Spero che la sentenza sia giusta, perché se fosse sbagliata in quel mondo passerebbe il messaggio che la menzogna sia pagante».
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