Benoit Cauet ha parlato ai microfoni del “Giornale” del suo passato all’Inter: dalle polemiche del ’98 a Marcello Lippi, da Massimo Moratto al derby perso 6-0 esattamente 19 anni fa. Ecco le sue parole
RICORDI – Benoit Cauet parla della sua esperienza in nerazzurro: «La maglia pesa.. e tanto. L’Inter è una società di livello mondiale. Ha vinto tanto, ha avuto tanti calciatori importanti. Ho fatto un grande salto di qualità e ho solo bei ricordi di quel club, di quella squadra, di quei tifosi, di tutto e tutti». Il francese arrivò nel 1997: «Ronaldo era la ciliegina sulla torta, il giocatore più forte al mondo in quel momento. Noi eravamo un’ottima squadra, ben allenata e affiatata. Penso sia stata una stagione ottima su tutti i punti di vista, poi ci è mancato un qualcosa su un avversario di grande forza di grande capacità come la Juventus. Ci sono stati episodi che sono stati visti da tutti, ormai sono passati tanti anni: fa male quando ti vedi sfilare sotto il naso qualcosa di bello e che avresti meritato ma ormai è acqua passata».
MORATTI E LIPPI – Cosa ha rappresentato l’Inter per Cauet? «Per me l’Inter è stata importante. Se penso al club mi vengono in mente Zanetti e Moratti che hanno fatto la storia e che hanno dimostrato di amare i nerazzurri al di là di tutto». Il francese ha poi parlato di Marcello Lippi e di quello che non ha funzionato: «Il mister è un uomo di grande personalità che nell’arco della sua carriera con le sue vittorie si è costruito la nomea di allenatore vincente. Io ho sempre avuto un grande rapporto con lui, anche se le cose non sono funzionate all’Inter. Veniva dalla Juventus, c’era un’alta rivalità e i tifosi nerazzurri hanno subito guardato il suo pedigree… c’erano alti presupposti ma resta comunque un grande allenatore . Bisogna avere il tempo per costruire qualcosa di bello ma spesso in Italia manca il tempo».
DERBY – 19 anni fa, l’Inter perse 6-0 il derby contro il Milan. Il ricordo di Cauet: «Mi ricordo che eravamo partiti discretamente bene e nel primo tempo eravamo in equilibrio nonostante loro fossero in vantaggio di due reti. Io entrai al 39’ per l’infortunio di Farinos: eravamo sotto ma non immaginavamo che potessimo crollare nel secondo tempo. Negli spogliatoi non ci siamo detti niente. C’era poco da dirsi. Eravamo molto rammaricati e tristi perché avevamo sbagliato in pieno una partita che non avremmo dovuto sbagliare. L’allenatore era Tardelli ma era subentrato a Lippi. Era un tecnico con le sue caratteristiche e che conosceva alla perfezione il campionato italiano. Nonostante questo quella fu una stagione dura e quella una partita molto difficile per noi»
Fonte: Marco Gentile – Il Giornale.
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