Cannavaro: “All’Inter pensavo di smettere di giocare. Moratti mi disse…”
Intervenuto in diretta su “Instagram” insieme a Damiano ‘Er Faina’, Fabio Cannavaro – ex difensore dell’Inter e attuale tecnico del Guangzhou – è tornato a parlare della sua esperienza in nerazzurro e del suo rammarico per come si è svolta.
RAMMARICO – Fabio Cannavaro è tornato sulla sua esperienza in nerazzurro, rivelando tutto il suo rammarico per com’è andata: «All’Inter ho avuto due anni dove ho sofferto tanto e la mia crescita un po’ si è fermata, poi mi sono ripreso. Il rammarico di quell’avventura è che sono andato via sul più bello. Lì a Milano ho sofferto tanto, pensavo di smettere di giocare a calcio perché sono stato quasi un anno e mezzo con un problema alla tibia, come se sentissi una coltellata ogni volta che mettevo il piede a terra. Dovevo fermarmi subito, stare fermo qualche mese e poi ritornare. Non posso dimenticare quando entrai in campo la prima volta a San Siro, Cuper mi fece entrare dalla panchina. Prima di entrare c’era tutto lo stadio pronto ad accogliermi e quando entrai ci fu un boato pazzesco. Moratti a fine partita mi disse che un boato del genere lo aveva sentito solo con Ronaldo, per far capire le aspettative che c’erano. Arrivare lì e fallire mi dava fastidio. Con Mancini decidemmo che sarei tornato quando sarei stato bene, iniziai un programma di allenamento ma dopo tanta sofferenza ci fu la chiamata in cui mi dissero che mi avrebbero venduto alla Juventus».
SCUDETTI IN MENO – Un rammarico Cannavaro lo ha avuto anche riguardo alla sua esperienza alla Juventus, per colpa dello scandalo Calciopoli: «Il rammarico in bianconero è non potermi godere due scudetti che ci siamo guadagnati dopo tutte le gioie e le sofferenze sul campo. Era una squadra talmente forte che quando venne fuori tutto il casino nessuno ci voleva chiedere, io per primo».