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Calcagno, vicepresidente dell’AIC, ha parlato al quotidiano “La Repubblica” del possibile nuovo calendario della Serie A (vedi articolo). Da parte dei calciatori c’è l’assoluta contrarietà a giocare alle 16.30 in caso di ripresa. Più fattibile, invece, una proroga dei contratti oltre il 30 giugno.
NO AL POMERIGGIO – Umberto Calcagno, avvocato ed ex calciatore, è il vicepresidente dell’AIC. Il pensiero dei calciatori sul calendario di Serie A è piuttosto chiaro: «Le 16.30 in piena estate, a giugno o luglio? Non se ne parla nemmeno di giocare a quell’ora. I Mondiali del 1994? Lo so, ma erano poche partite. Qui sono di più, e conta poco che magari siano messe nel weekend: sempre le 16.30 sono. I presidenti pensano solo alle TV, non alla salute dei giocatori. Le 16.30 non vanno bene, le 18.45 e le 21 sì».
ESTENSIONE IN VISTA? – Calcagno poi spiega un’altra situazione valutata dall’AIC, quella della proroga ai contratti in scadenza il 30 giugno per i giocatori di Serie A: «La FIFA ha detto solo che vanno fatti accordi individuali, non può incidere nelle leggi del lavoro dei vari Paesi europei. Per esempio per Andrea Petagna, che dall’1 luglio dovrebbe passare dalla SPAL al Napoli, servirebbe un accordo a tre. Può rifiutarsi, ma non può giocare nel Napoli. Questo no: semmai può allenarsi col Napoli».
Fonte: Repubblica.it – Fulvio Bianchi
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