Brambati: «Fallimento Inter? No, si valuti tutto! Proprietà scomparsa»
Brambati rigetta l’idea che la stagione dell’Inter possa considerarsi fallimentare nel caso in cui non vinca la Serie A. L’ex difensore, ospite di “Maracanà” su “TMW Radio”, sostiene come si debba valutare tutto per analizzare il lavoro di Conte.
MEGLIO UNO – In vista di Inter-Lazio l’ex difensore Massimo Brambati sceglie gli allenatori: «Io prendo sempre Antonio Conte, perché resta comunque sempre uno dei miei favoriti. Poi sarà una partita molto molto difficile, più secondo me per l’Inter che per la Lazio che sta meglio. L’Inter sta male forse in qualche suo singolo: Romelu Lukaku ha giocato troppo, dovrebbe secondo me riposare un po’ però rappresenta il fulcro non solo a livello realizzativo ma di sbocco offensivo. Sappiamo benissimo come gioca Conte: a lui piace avere quel tipo di giocatore là davanti. Ha ancora qualcosa in più rispetto a Simone Inzaghi, che sta crescendo tantissimo e lo sta facendo con un organico molto valido. Anche se, a livello qualitativo, non ha gli stessi cambi di Inter e Juventus e si vede».
ALTRO CHE FLOP – A Brambati non piace che si usi la parola “fallimento” sull’Inter: «Applicare questo sostantivo, così, a delle stagioni di società che magari arrivano seconde no. Far crescere una squadra anno dopo anno significa entrare a far parte fra quelle che partecipano stabilmente alla Champions League. Forse, all’Inter, visto lo stipendio dell’allenatore, la rosa e l’uscita dalle coppe se non vinci hai fallito: sarebbe facile. Io credo che, secondo me, vada valutato di più il lavoro fatto da uno staff tecnico. Con tutte le difficoltà del caso, perché stiamo parlando di una proprietà che è scomparsa».