Bonolis: “Avrei confermato Spalletti, ma Conte è un professionista”

Il conduttore Paolo Bonolis, noto tifoso nerazzurro, ha parlato ai microfoni di Angelo Mangiante in occasione di un collegamento col Foro Italico per gli Internazionali di tennis, ma c’è stata anche ovviamente l’occasione di parlare di calcio, di Allegri e De Rossi, e soprattutto della “sua” Inter

L’ADDIO DI ALLEGRI- “Ho preso atto della situazione, Allegri non sarà più allenatore della Juventus e andrà da qualche altra parte, la Juventus cercherà qualcuno che possa soddisfare le ambizioni societarie. Non sono sorpreso, ho sentito durante la stagione dei malumori forti ma ben velati da tifoseria e società sul “non buon gioco” della Juve, credo che se avessero vinto la Champions tutta questa estetica non sarebbe stata presa in considerazione. Io non credo ci sia un allenatore che faccia vincere la Champions altrimenti lo vorrebbero tutti, Guardiola è uscito, nessuno si aspettava Pochettino in finale. E’ una competizione complessa, non dà verità concrete come un campionato, anche la circostanza regala varianti. Puoi incappare nell’eliminazione per un dettaglio, non c’è un allenatore adatto”.

CONTE ALL’INTER?- “Rispetto le scelte societarie, ma posso dire che Spalletti avrebbe meritato di continuare, è stato un allenatore che ha avuto a che fare con rose limitate e da intenti limitati dal fair play finanziario, siamo uciti e mi auguro che Suning possa rendere la rosa più completa. Spalletti ha fatto un ottimo lavoro, è un ottimo lavoro e avrebbe meritato di continuare. Che venga Antonio Conte che è un grandissimo allenatore e gli auguro un ottimo lavoro. Conte è stato juventino, ma è un professionista, è come se con mia moglie mi preoccupassi dei fidanzati precedenti, certo se i fidanzati precedenti fossero stati Rocco Siffredi mi preoccuperei un po’ (ride ndr.)”.

DE ROSSI VIA- “L’eleganza non è da tutti, ci sono i modi per fare le cose. Conosco bene Daniele, è di una categoria differente a livello di cultura, dialettica e sentimenti. Ha dato tanto alla Roma, probabilmente la sua uscita, comprensibile avendo 38 anni poteva anche essere presa in considerazione ma con passi più felpati. Gli auguro di fare quello che ancora desidera fare e un giorno sedersi sulla panchina della Roma portando questa squadra verso le ambizioni che merita”.