Boeri: “Come sarebbe il restyling del Meazza. Stadio nuovo? Dico che…”
In un’intervista rilasciata alle penne della “Gazzetta dello Sport”, il noto architetto-urbanista Stefano Boeri affronta il nodo spinoso della questione relativa allo stadio San Siro. Abbatterlo? Modernizzarlo? Cosa fare nel primo caso? Cosa fare in caso dell’altro?
RETROSCENA – «Partiamo dal principio della storia. Qualche anno fa studiai per Moratti la possibilità di uno stadio soltanto per l’Inter. Aveva la forma della luna piena di colori… Poi quel progetto fu abbandonato ed io mi convinsi che a Milano può esserci solo uno stadio e deve ospitare entrambe le squadre, perché sono troppo legate per non condividere lo stesso campo».
IPOTESI STADIO RISTRUTTURATO – «L’ho capito e io non ideologicamente contrario. Del resto, come potrei nel mio ruolo? Anzi, vi dirò di più: se passasse il progetto di un nuovo stadio, immagino ci sarebbe un concorso internazionale per scegliere lo studio migliore. Ecco, io ambirei a parteciparvi, come architetto prima che come architetto della Triennale. Ma reso dell’idea che un restyling del Meazza sarebbe la scelta più equilibrata. Lo studio da anni, diventerebbe uno stadio con due ingressi indipendenti, aree e accessi al terreno di gioco indistinti, ognuno col proprio brand. Non ci sarebbe più quella promiscuità, effettivamente folle, che oggi costringe ogni volta a cambiare nomi, arredi, marchi. Insomma, Inter e Milan finirebbero per condividere soltanto il campo da gioco».
STADIO DI PROPRIETA’ PER COMPETERE – «È un’obiezione corretta, però faccio notare anche che l’attuale San Siro offre delle soluzioni in tal senso, oltretutto a costi limitati. L’area del trotto, bellissima, si presterebbe facilmente a ospitare bar, ristoranti, negozi, e si potrebbe collegare all’impianto con una passerella in quota. Ma anche il terzo anello potrebbe ospitare degli spazi commerciali, direttamente affacciati sul campo. Non sarebbe male, no?».
ORGANIZZARSI IN TEMPI BREVI – «Sono dell’idea che questo progetto di Inter e Milan non decollerà mai, se non parte subito, già nelle prossime settimane. Milano è una città che vince le scommesse, e rispetta i traguardi che si pone. Il tempo c’è, ma è effettivamente risicato. Soprattutto se il progetto prevede davvero tanta altra cucitura oltre lo stadio. Di sicuro è impensabile che l’apertura dei Giochi possa celebrarsi tra i cantieri e le gru. Questo davvero non possiamo permettercelo, per rispetto di Milano e dei milanesi soprattutto».
PRONOSTICO CAMPIONATO – «Ma no, sarà un altro campionato dimesso… Io spero in Sarri, che faccia male alla Juventus».
Fonte: Gazzetta dello Sport – Alessandro Catapano