Mondo Inter

Biasin: «Inter, fatto lavoro clamoroso! Lukaku? Poteva rimanere Hakimi»

L’Inter ha vissuto un’estate complessa, ma secondo Biasin la dirigenza nerazzurra ha fatto di tutto per superare questo momento difficile. Il giornalista, ospite di “Pressing”, ha poi parlato di Dzeko e delle cessioni eccellenti di Lukaku e Hakimi.

GRANDE LAVORO – Fabrizio Biasin ha elogiato il lavoro della dirigenza, abile nel gestire l’ultimo difficile periodo: «L’Inter è una società sottovalutata e troppo chiacchierata. Conosciamo tutti i problemi della proprietà e siamo d’accordo che si debba arrivare a una svolta, però rispetto alla dialettica degli ultimi mesi secondo la quale senza Antonio Conte e Romelu Lukaku non c’era più futuro, in realtà la dirigenza ha lavorato tanto. Ha fatto delle cose clamorose. Perdi Conte e prendi Simone Inzaghi, perdi Lukaku e prendi Edin Dzeko, perdi Christian Eriksen e prendi Hakan Calhanoglu, perdi Achraf Hakimi e prendi il miglior esterno dell’Europeo Denzel Dumfries. Per tutta l’estate si è parlato di un’Inter che davanti aveva solo l’apocalisse. Ha molti problemi ma anche gente capace di risolverli».

TEMPI E MODI SBAGLIATI – Biasin ha poi parlato di Lukaku, che ha baciato la maglia del Chelsea dopo il suo primo gol (vedi articolo), e della cessione dell’attaccante belga: «Non mi interessa il bacio della maglia, non mi ha fatto effetto. Il problema è come siamo arrivati al divorzio. Capisco la volontà di Lukaku di andare da un’altra parte dove c’è un progetto che dà più garanzie e molti più soldi. Però non puoi farlo ad agosto inoltrato mentre dici ai tifosi che saresti rimasto. È una mancanza di rispetto. L’offerta del Chelsea arriva all’Inter perché prima hanno trovato l’accordo col giocatore. L’accordo è di luglio, non doveva dire quelle cose. Se Lukaku fosse partito prima sarebbe rimasto Hakimi. L’Inter aveva fatto i calcoli per esaudire le richieste della proprietà e voleva vendere uno solo dei due».

INTELLIGENZA – Per concludere, un breve pensiero su Dzeko: «Chi l’ha visto giocare, al di là dell’età e del fatto che non potrà fare quattro partite a settimana, sa che è un attaccante tra i primissimi in Europa ancora adesso, perché ha un cervello enorme». Biasin elogia il nuovo numero 9 dell’Inter, che eredita ruolo e numero di maglia da Lukaku.

 

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