Bianchi: “Juventus senza cambio passo, l’Inter ci crede. Ma non è calcio”
Bianchi è stato l’allenatore che ha vissuto in prima persona il passaggio, nel febbraio del 1995, dell’Inter da Pellegrini a Moratti. Intervenuto nel corso di “Domenica Sport” su “Rai Radio 1” è apparso abbastanza critico sulla ripresa della Serie A, nonostante visti i problemi della Juventus ci siano margini per le inseguitrici.
SITUAZIONE DIVERSA – Ottavio Bianchi non è convinto della seconda parte della Serie A: «È un calcio anomalo. È una necessità che bisogna fare: io sarò critico ma non è calcio questo, è finire un lavoro che si è cominciato ma è alterato. Si è visto anche nelle partite che sono state fatte: ci sono delle sorprese dietro l’angolo, gli infortuni che saranno più o meno lievi e ti impediscono di giocare. È aperto a tutto, anche le squadre che prima potevano avere un valore aggiunto superiore non sono più avvantaggiate. Adesso chi corre di più ha la possibilità di vincere contro chiunque, per me è proprio aperto. È un terno al lotto, dove si vedranno delle situazioni veramente inedite. Che ripresa della Serie A sarà? Io sbaglio sempre le previsioni, sono un pessimo giocatore, però è talmente aperta: ho visto la Juventus anche l’altra sera le difficoltà che ha avuto. Non ha più cambio di passo, i giocatori non saltano più l’uomo. Dobbiamo vedere adesso la Lazio in che condizioni si presenta, perché diventa considerevole la possibilità che possa vincere il campionato. Poi anche l’Inter ci crede: leggevo le dichiarazioni e, in effetti, è talmente anomala la situazione che giocando ogni tre giorni in una settimana può cambiare tutto. Non c’è un vantaggio talmente importante da poter dire di essere abbastanza sereni: è tutto aperto».