Mondo Inter

Bergomi: “Mondiale 2006 incredibile, come noi nel 1982…”

Beppe Bergomi è stato l’ospite di di oggi a “Casa Sky Sport” in compagnia di Fabio Grosso (qui le parole dell’ex Inter). Inevitabile parlare del vittorioso Mondiale di Germania 2006 che Bergomi ha vissuto come commentatore di Sky in compagnia di Fabio Caressa

LA CAVALCATA – Bergomi ricorda che cavalcata trionfale fu quel Mondiale: «E’ stata una bella cavalcata, questi ragazzi ci hanno regalato grandi emozioni e abbiamo cercato di esaltare quello che stavano facendo. Fabio Grosso è uno dei nostri eroi, gol in semifinale contro la Germania, ultimo rigore in finale. Abbiamo cercato di esaltare le doti di questi ragazzi che da grande gruppo sono riusciti a portare a casa una coppa incredibile come noi nel 1982. E’ stato un piacere raccontare la storia di questi ragazzi ed esaltarne le qualità».

LA CRESCITA DI GROSSO – E’ presente in collegamento anche Fabio Grosso, di cui Bergomi ricorda la crescita: «Grosso nasce trequartista, ma a Perugia hanno avuto l’intuizione di metterlo in fascia. Nelle difficoltà c’è la crescita e lui è cresciuto tanto, gli allenatori vincenti sono quelli che hanno intuizioni».

I SEGNALI DEL DESTINO – Bergomi spiega quando ha avuto la sensazione che quella squadra potesse davvero arrivare fino in fondo: «Contro l’Australia stavamo soffrendo in inferiorità numerica poi è arrivato quel rigore nel finale. Quello è un buon segno. Poi c’è stato l’ostacolo Ucraina superato facilmente come noi contro la Polonia nel 1982, erano consapevoli che stavano diventando una grande squadra e lì cominci a credere nel destino che ti mette davanti i padroni di casa tedeschi e fai la partita perfetta. Questi passaggi ti danno la consapevolezza che sei forte, ti senti invincibile e puoi andare contro chiunque. Noi nel 1982 avemmo vinto contro chiunque e commentare questa squadra ti dava quella sensazione che sarebbero andati fino alla fine e avrebbero vinto».

UN MONDIALE SEGUITO IN TV – Bergomi fu il commentatore ufficiale di Sky per le partite della Nazionale in compagnia di Fabio Caressa, ecco come ricorda quell’avventura: «Li abbiamo seguiti passo dopo passo. Quando Sky prese i diritti televisivi l’anno prima Fabio (Caressa ndr.) mi disse “vinciamo”. Lui era carichissimo, mi chiedeva cosa si prova prima di entrare in campo, abbiamo preparato le introduzioni. Abbiamo seguito questi ragazzi che ci hanno trascinato, era un gruppo unito che giocava da squadra. Tutti i giocatori di movimento hanno giocato e e questo li ha resi parte di qualcosa, tutti hanno capito che si toglievano qualcosa di proprio per darlo agli altri, riconoscevano i loro limiti per portare la squadra alla vittoria».

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