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Bergomi: “Italia ’90 ferita ancora aperta, la partita con l’Argentina…”

Beppe Bergomi, ex capitano dell’Inter, ha parlato ai microfoni di “Sky Sport” del suo ricordo dei Mondiali di Italia ’90 di cui ricorre oggi il trentesimo anniversario e che l’ex bandiera nerazzurra visse da capitano della Nazionale italiana

IL RICORDO – Bergomi ha ricordi contrastanti di quella rassegna iridata: «Io vivo sensazioni contrastanti. Abbiamo fatto un bel mondiale, abbiamo divertito e giocato bene. Ero capitano di quella Nazionale e per quello che abbiamo fatto ed espresso sul campo, per la gioia che avevamo con la gente che ci accompagnava fino allo stadio, rimane sempre una ferita aperta non essere riusciti a vincere. Non dico che la squadra lo meritasse, non ho questa presunzione, la finale con i tedeschi sarebbe stata da vedere. C’è tanta delusione. Oggi nella chat di quei mondiali dicevamo di aver portato tanta gioia agli italiani, peccato non aver vinto, ma abbiamo regalato delle notti magiche a tutti quanti».

LA SEMIFINALE CONTRO L’ARGENTINA – Bergomi parla della semifinale contro l’Argentina in cui si spense il sogno dell’intero Paese: «Quella fu incredibile. Abbiamo dominato e meritato di vincere, purtroppo non ce l’abbiamo fatta. Non l’ho più rivista, la rigiocherei. E’ un dolore grande. Io ho vinto un mondiale nel 1982, avrei potuto vincerne un altro da capitano di una squadra molto forte, di un gruppo molto unito e coeso. Quella partita io non l’ho più rivista».

IL RAPPORTO CON VICINI – Bergomi parla del suo rapporto con l’allora commissario tecnico Azeglio Vicini: «Io ricordo l’esordio con Vicini, a Bologna, un’Italia-Grecia e ho fatto doppietta. Mi chiamò subito Bearzot che mi diceva sempre che dovevo segnare. Sono stato il suo capitano all’Europeo dell’88 e ai Mondiali del ’90. Vicini era una bella persona, un allenatore capace nel scegliere e far giocare quella squadra in velocità. Una brava persona che ha dato tanto e ci manca. Tutti noi siamo riconoscenti a Vicini per quello che ha fatto»

L’EREDITA’ DEL MONDIALE – Bergomi parla dell’eredità di quel Mondiale: «E’ stata un’occasione persa, potevamo fare qualcosa di meglio in quel Mondiale. Ci ha precluso in futuro di ospitare altre manifestazioni che potevano dare il là a situazioni diverse visto che il nostro calcio sta anche facendo fatica dal punto di vista delle infrastrutture».

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