Assogna: «Lukaku? Sua fase dice una cosa. Inter bene anche con altri 2»
Lukaku tiene in apprensione l’Inter dopo l’infortunio accusato in allenamento che lo terrà fuori per la sfida con la Cremonese e probabilmente anche per il derby (vedi articolo). Paolo Assogna – ospite negli studi di Sky Sport -, fa un riflessione sul momento del belga
TUTELA – Romelu Lukaku si è infortunato e l’Inter si trova a dover gestire un problema in più. Secondo Paolo Assogna, l’ultimo anno del belga al Chelsea aveva già detto qualcosa: «Nell’ultima stagione al Chelsea aveva iniziato così così, facendo vedere qualcosina, poi è stato fuori un mese per un problema alla caviglia. Intanto il Chelsea era andato avanti con un sistema di gioco che lo penalizzava e poi non è più riuscito a rientrare in una forma fisica che poteva contribuire in qualche modo a ribaltare la situazione. Un fisico come il suo va assolutamente tutelato in fase di recupero soprattutto».
SINTESI – Assogna prosegue parlando dell’Inter vista contro lo Spezia: «Contro lo Spezia ho visto una buona sintesi da parte di Inzaghi tra le caratteristiche del pre-Lukaku e la presenza del belga, ovvero la capacità di giocare in orizzontale e quella di cercare Lukaku in profondità. Ora bisognerà fare un passo indietro ma ricordiamo che anche con Lautaro Martinez e Dzeko aveva fatto delle buonissime cose l’Inter. Si può giocare anche senza Lukaku».
ERRORE – Assogna chiude poi con una riflessione: «Questa fase della carriera di Lukaku ci dice una cosa: quando i calciatori stanno bene in un ambiente non devono cambiare squadra. Capisco avesse voglia di rivalsa nei confronti del Chelsea però diciamo non fece nulla per bloccare quella trattativa, quella voglia di tornare in Premier, al netto delle esigenze di bilancio nerazzurre. I calciatori, quando stanno bene da una parte, non se ne devono andare perché l’empatia e la fiducia che hai, interrompere questo flusso positivo con l’ambiente sono elementi che vanno considerati perché spesso per andare a guadagnare qualcosina in più vengono sottovalutati».