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Arnautovic: «Giorni difficili dopo il rigore sbagliato. Un disastro»

Marko Arnautovic ha giocato ieri in Austria-Slovenia, partita conclusasi 1-1 in UEFA Nations League. L’attaccante dell’Inter spiega il suo momento su Sport Mediaset.

DIFFERENZE – Marko Arnautovic spiega le sue difficoltà tra Austria e club: «Qui vengo e gioco, all’Inter gioco meno perché ci sono grandi attaccanti. Una cosa difficile per me perché per tutta la mia vita ho sempre giocato dal 1′, però capisco le decisioni del mister. Faccio tutto il possibile all’Inter per aiutare Lautaro, Thuram, Taremi e Correa. Siamo in 5, cerchiamo di aiutarci, io voglio il meglio possibile per l’Inter, che ora non è il meglio possibile per me, però l’Inter è tutto, è la mia squadra e faccio tutto per aiutare la mia squadra».

Arnautovic, le difficoltà post-rigore sbagliato con l’Inter

OBIETTIVI E DIFFICOLTÀ – Arnautovic ritorna sugli obiettivi e la difficoltà vissuta: «Scudetto e Champions? Credo che possiamo fare bene perché noi sappiamo quanto siamo forti, anche se le altre squadre non sono male: se ora vedi la classifica ci sono 5 squadre a 25 punti…Il nostro obiettivo è lo scudetto, ma vogliamo arrivare più avanti possibile in Champions. Siamo l’inter, vogliamo tanto. Il rigore sbagliato contro lo Young Boys? Non ho potuto spiegare quella situazione, per me era un disastro perché ho sbagliato. Certo che volevo segnare l’1-0: non giochi tanto, poi il mister ti dà l’opportunità e tu vuoi fare bene…Ok è un rigore, ma anche se poi abbiamo vinto, rimaneva la mia colpa. Mi critico tanto, non critico mai gli altri, guardo sempre me stesso per primo. Sono stati 2-3 giorni difficili per me, poi ho avuto un’infezione e non vedevo nulla dall’occhio sinistro, era grave. Ora sono tornato, sto bene e spero di giocare ora all’Inter: farò tutto il possibile per aiutare la squadra e per andare avanti».

FISCHI – Arnautovic chiude infine così: «I tifosi che mugugnano contro di me? Se rifarei la scelta di tornare all’Inter? Tu guardi quei tifosi, ma i veri tifosi all’Inter mi vogliono bene, io da quando ero andato via seguivo la squadra. Dico sempre di non aver vinto il Triplete, però sono orgoglioso di quel momento. Ci sono tifosi che dicono sia vecchio e sempre rotto, ma non è così. Non è che voglio andare in campo e farmi male, è una cosa che dipende dal mio corpo, in tutta la carriera ho sempre giocato dall’inizio, ora gioco gli ultimi minuti ed è una cosa diversa per il mio corpo. Ma anche se gioco 2 minuti do tutto. Se tirerei di nuovo un rigore? Certamente che tiro, anche se Calhanoglu è il rigorista»

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