Antonello “Pirelli? Al momento unica alternativa. San Siro, ascoltiamo…”
Alessandro Antonello, CEO Corporate dell’Inter, dopo l’assemblea dei soci dove è stato approvato il bilancio della stagione 2018-2019 (vedi articolo), nel corso della conferenza stampa insieme al presidente dell’Inter Steven Zhang e l’Amministratore Delegato Beppe Marotta, ha parlato degli ottimi risultati ottenuti nel corso di questi mesi, del main sponsor Pirelli (ed eventuali accordi con Nike), concludendo con il discorso nuovo San Siro.
I ricavi e l’EBITDA sono cresciuti, soprattutto con i ricavi commerciali. Quanta parte è legata alla potenza di Suning in Asia e quanto in maniera autoctona?
«È chiaro che la crescita dei fatturati avuta quest’anno, che è circa del 20%, in parte è stata attraverso la penetrazione del mercato cinese. Abbiamo anche stretto rapporti commerciali con sedici nuovi partner, quindi sono anche importanti le penetrazioni regionali e locali. Stiamo lavorando su entrambe le direzioni, 60% Suning e 40% Inter».
I dati del main sponsor non rispecchiano il valore dell’Inter, tenuto conto del bacino d’utenza e del valore globale. State valutando di ridefinirli prima della scadenza?
«Quello che possiamo annunciare è che, con Nike, abbiamo raggiunto un accordo per il riacquisto dei diritti di retailer e licensing. Così si potranno ottenere nuovi ricavi, si aprono nuove frontiere per noi in uno dei pilastri di crescita di tutti i club europei. Da un altro lato abbiamo contatti con il main sponsor Pirelli, in scadenza nel 2021. Non ci sono alternative sul tavolo, è chiaro che in caso andremo sul mercato, in piena sinergia con Pirelli, per cogliere altre opportunità. La sinergia fra Inter e Pirelli ha superato i vent’anni. L’accordo con Nike parte dall’1 novembre».
Come si stabiliscono i numeri dei tifosi in Cina?
«Ci riferiamo direttamente alla metodologia che Nielsen applica sui dati statistici, su cui ci dobbiamo fidare. Quello che segnaliamo è la costanza di riferimento dei dati, quello che interessa è il trend di crescita che anno su anno si sta dimostrando. Dobbiamo affidarci a società specializzate che raccolgono questi dati, lo stiamo facendo costantemente con gli anni e il segnale di crescita che stiamo avendo è la cosa che ci interessa di più».
Sul discorso stadio metà città sembra contraria all’abbattimento di San Siro. Siete sorpresi o preoccupati?
«Non siamo né sorpresi né preoccupati ma abbiamo iniziato un percorso. Abbiamo presentato uno studio di fattibilità, un’idea per la riqualificazione del distretto di San Siro a Milano. Il percorso era quello della legge sugli stadi, a cui ci siamo attenuti rigorosamente. Abbiamo iniziato un dialogo con istituzioni, cittadini e tifosi, stiamo raccogliendo le istruzioni che ci vengono date. A noi risulta che intorno al 64% dei cittadini vedano in maniera positiva il progetto presentato, siamo comunque disponibili a un dialogo aperto. Siamo convinti della bontà del progetto, ma ascolteremo quello che diranno le istituzioni per capire se la proposta sia sostenibile per far sì che un progetto di queste dimensioni vada avanti».