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Altobelli: “Compleanno? Voglio due regali dall’Inter! Nessun paragone”

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Altobelli oggi compie sessantacinque anni. L’ex attaccante dell’Inter, autore di duecentonove gol fra il 1977 e il 1988, ha parlato a Inter TV nel prepartita di Sassuolo-Inter. Ecco le sue dichiarazioni.

IL RICORDOAlessandro Altobelli parla dei suoi undici anni all’Inter: «Tutte le partite e i gol li ho nel cuore, perché sono nato interista e morirò interista. Un momento particolare? Per un attaccante il gol è il risultato finale di una settimana di allenamenti, dove partecipano tutti i calciatori. Quando segno un gol il merito bisogna dividerlo fra tutti, e non c’è un gol bello o brutto o che ricordo magari più di un altro. Non ce n’è uno che mi è rimasto impresso: tutti quelli che ho fatto mi piacciono tutti, perché li ho fatti pensando di fare gol e non per fortuna».

NESSUN CONFRONTO – Altobelli non trova somiglianze fra lui e gli altri attaccanti dell’Inter: «Non mi piace fare paragoni e accostarmi a qualcuno, o accostare qualcuno a me. Prima di me c’era Roberto Boninsegna, ora ci sono Romelu Lukaku e Lautaro Martinez. L’Inter ha avuto i più grandi attaccanti che sono arrivati in Italia, non voglio sminuire nessuno perché penso che ognuno abbia le sue caratteristiche e abbia fatto tanto per l’Inter».

VINCERE OGGI! – Altobelli si sposta sul presente: «Che regalo dall’Inter? Il regalo più bello in senso assoluto, intanto, è cominciare a vincere oggi col Sassuolo e rimettere a posto la classifica. Un altro regalo che potrebbe farmi è fare il miracolo di superare il turno in Champions League. Poi, magari, migliorare il risultato dell’anno scorso: non è poco, perché l’anno scorso abbiamo fatto la finale di Europa League e siamo arrivati secondi. Mi auguro di fare qualcosa in più dell’anno scorso, speriamo di riuscirci».

IL SALUTO – Altobelli chiude parlando di Diego Armando Maradona: «Cosa vogliamo dire? È stato il numero uno, mai più nessuno come lui. Quello che ci ha fatto vedere sono giocate strabilianti, che una persona comune non riesce a fare. Maradona è stato il calcio: lui le cose difficili le faceva fare facili, una squadra con Maradona partiva sempre uno o due a zero. Dico la verità: non mi sono piaciute le dichiarazioni di qualcuno, anche importante e italiano, che ha parlato della vita di Maradona. Ognuno dovrebbe guardare la sua vita, io non sono in grado di giudicare nessuno. Accetto tutto quello che Maradona ha fatto, si è fatto del male da solo e ha pagato un conto salato, quindi massimo rispetto per questo giocatore e uomo, che non amiamo solo noi in Italia ma in tutto il mondo».

Pubblicato da
Riccardo Spignesi

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