Lazio-Inter è terminata con la vittoria dei biancocelesti, giunta in maniera rocambolesca con non poche polemiche arbitrali (vedi report). La squadra di Inzaghi fino al 64′ si trova in completo equilibrio e nel pieno del gioco, poi basta un episodio per far crollare completamente i nervi fino alla disfatta finale. Dzeko questa volta tradisce mentre Perisic nel ruolo di seconda punta convince. Di seguito i Top e Flop del match nell’apposita rubrica
I TOP DELL’INTER: BROZOVIC ISPIRATO, PERISIC FREDDO E CONVINCENTE, BARELLA SOLITO MOTORE INESAURIBILE
MARCEL BROZOVIC – Nel primo tempo è liberissimo di agire e lo fa in maniera eccelsa. Lanci perfetti, palloni giocati bene e praticamente nessun errore. È davvero molto ispirato, tanto che dai suoi piedi partono tutte le migliori giocate. Nel secondo tempo la Lazio prende un po’ le contromisure e risulta meno incisivo, fino a sprofondare insieme al resto della squadra.
IVAN PERISIC – Alla fine Simone Inzaghi decide saggiamente di lasciare in panchina uno stanchissimo (e nervosissimo) Lautaro Martinez schierando Perisic nel ruolo di seconda punta. L’altro croato nerazzurro se la cava benissimo, mettendo a segno con freddezza e convinzione il rigore che porta in vantaggio l’Inter. Si rende pericoloso anche in seguito con un tiro velenosissimo senza far mancare il solito apporto in fase di ripiego.
NICOLÒ BARELLA – È il solito inesauribile motore dell’Inter. Una spina nel fianco per la Lazio: copre ogni parte del campo, va al tiro e cerca di servire i compagni. Sforna anche qualche giocata tecnicamente di livello e soprattutto si procura il rigore poi messo a segno da Perisic. In occasione del 2-1 di Felipe Anderson è l’unico a seguire l’azione provando a difendere, ma non può fare tutto da solo.
I FLOP DELL’INTER: DZEKO PRATICAMENTE ASSENTE NON GIUSTIFICATO, GAGLIARDINI E VECINO DUE FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
EDIN DZEKO – Inzaghi si affida a lui e Perisic in attacco ma a rispondere presente è solo il croato. Dzeko non è assolutamente in serata, estraneo al gioco e mai incisivo. Non si rende mai davvero pericoloso e quasi quasi ci si accorge di lui solo al momento del cambio.
ROBERTO GAGLIARDINI – Inzaghi lo lancia dal 1′ tenendo in panchina Hakan Calhanoglu, non in perfette condizioni fisiche. Se il turco nelle ultime uscite non aveva convinto, non fa assolutamente meglio l’ex Atalanta che risulta inefficace e inadatto. Sbaglia molto e non è praticamente mai utile.
MATIAS VECINO – L’uruguaiano giunto a Roma nella notte insieme a Lautaro Martinez e Joaquin Correa entra in campo intorno al 67′ al posto di Gagliardini ma il cambio non porta nulla di nuovo né di buono. Vecino fa solo tanta confusione e niente di più.
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