Inter-Getafe ha certificato l’ottimo momento della squadra di Conte, che approda ai quarti di finale di Europa League, dove affronterà la vincente di Bayer Leverkusen-Glasgow Rangers. I nerazzurri non offrono un grande spettacolo tecnico, ma vincono in maniera “sporca”, proprio come aveva chiesto il tecnico leccese (vedi analisi tattica). Scopriamo i “Top e Flop” della sfida nell’apposita rubrica
I TOP DELL’INTER: Bastoni illuminante, Handanovic saracinesca. Lukaku decisivo
BASTONI – Il giovanissimo difensore è ormai pedina fissa dell’Inter di Antonio Conte, che preferisce rinunciare a Milan Skriniar. Il numero 95 nerazzurro gioca una gara di sostanza e qualità contro il Getafe, smorzando l’iniziale predominio spagnolo con un lancio che taglia la difesa avversaria e raggiunge Lukaku. Il belga fa il resto, aprendo le marcature. Bastoni dà il via anche all’azione del 2-0 siglato da Christian Eriksen. Illuminante.
HANDANOVIC – Il numero 1 sloveno ha un buon feeling con i rigori in Europa League. Su un totale di quattro tiri dal dischetto affrontati, ne ha parati tre. E ieri, sul rigore calciato fuori da Jorge Molina (vedi moviola), aveva intuito l’angolino giusto. Da segnalare due grandi interventi, uno per tempo, che hanno tenuto al sicuro il risultato. Saracinesca.
LUKAKU – Impossibile non menzionare l’uomo più determinante dell’Inter: 30 gol in stagione e un peso, non solo fisico, oltremisura. Lukaku mette a segno il gol che tira fuori la squadra da un momento di difficoltà e lo fa utilizzando il fisico e la forza. Enorme e costante lavoro in campo, come sua abitudine. Unica pecca: il gol fallito a porta vuota. Decisivo.
I FLOP DELL’INTER: BROZOVIC POCO LUCIDO, YOUNG PIÙ BASSI CHE ALTI
BROZOVIC – Osservato speciale del Getafe, il croato prova a imporsi con personalità ma soffre la fisicità e l’aggressività degli avversari. Non entra mai nel vivo del gioco, non si fa vedere abbastanza e finisce per non ingranare. Conte lo sostituisce all’82’ con Eriksen e l’Inter blinda risultato e passaggio del turno.
YOUNG – L’esterno inglese ci ha abituato a grandi prestazioni intervallate a prove meno convincenti: quella contro il Getafe rientra nella seconda categoria. Young si vede poco sulla fascia sinistra, soffrendo la fisicità degli avversari. Prova a dare il suo contributo, senza tuttavia incidere. Un po’ di stanchezza ci può stare.
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