Il quotidiano “La Gazzetta dello Sport” ha intervistato Fabrizio Corsi, presidente dell’Empoli che contro l’Inter domenica si gioca la salvezza. Queste le sue parole sulla sfida tra Luciano Spalletti, suo amico d’infanzia, e Aurelio Andreazzoli, tecnico che ha richiamato a campionato in corso dopo l’esperienza Giuseppe Iachini.
DIMENTICARE IL PASSATO – Fabrizio Corsi proverà a dare un dispiacere a un suo amico: «Con Luciano Spalletti siamo quasi cresciuti insieme. Un giro comune di amicizie, tante serate a ballare. Avevamo vent’anni. Il pallone è arrivato dopo. E insieme, con la maglia dell’Empoli abbiamo ottenuto grandi risultati. Io sto peggio di lui. L’Empoli si gioca la permanenza in Serie A, per Spalletti conquistare la qualificazione in Champions League sarebbe solo un’altra ciliegina in una carriera formidabile. Arriva Antonio Conte? Non ci trovo niente di strano. Giuseppe Marotta ha lavorato e vinto con Conte. È normale che il dirigente nerazzurro pensi di ripetere i risultati ottenuti con la Juventus. Ma Spalletti non è meno bravo di Conte».
OBIETTIVO VITTORIA – Corsi spiega come l’Empoli proverà a battere l’Inter: «Come dice Aurelio Andreazzoli, cercando di tenere palla più possibile. Perché se la palla l’abbiamo noi gli avversari non possono segnare. La vicinanza fra Andreazzoli e Spalletti? Se l’è portato con sé a Udine e a Roma. Si sono divisi quando Luciano ha accettato l’offerta dello Zenit, Andreazzoli era un mago nello sviluppare i calci piazzati. Credo si sia diplomato a Coverciano con una tesi su questo argomento. Perché riprenderlo dopo l’esonero? Perché eravamo finiti nel tunnel della sfiducia mentre Andreazzoli è capace proprio di convincere i suoi allievi che si può vincere anche in casa della Juventus, dell’Inter, del Napoli. I giocatori si fidano, credono alle sue parole».
REAZIONE – Corsi trova un principale timore nell’Inter: «Il risveglio di Mauro Icardi. Inoltre la squadra nerazzurra ha una difesa di livello mondiale. Ma noi ormai siamo pronti a scalare qualsiasi montagna. Dopo il pareggio di Iago Falque in quanti avrebbero scommesso un euro su una nostra vittoria per 4-1 contro il Torino? Andreazzoli ci fa sentire forti e coraggiosi. Premio speciale per la salvezza? L’ho fatto per dimostrare ai giocatori che ci credevo veramente. Ho imparato al volo la lezione del mister».
Fonte: La Gazzetta dello Sport – Luca Calamai
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