Calhanoglu: “Derby, Milan forte e favorito. Ecco chi toglierei all’Inter”
Hakan Calhanoglu è stato intervistato dal quotidiano “Il Corriere dello Sport”. Il centrocampista turco, quasi sempre titolare sotto la guida di Gennaro Gattuso, ha parlato dell’imminente derby Milan-Inter di domenica sera: queste le sue parole.
STRACITTADINA VICINA – Hakan Calhanoglu presenta la partita in programma fra due giorni: «Derby? Belle sensazioni. Tutti aspettano questa partita e, anche se tutte le gare sono importanti, il derby lo è ancora di più. I punti in palio hanno un valore particolare. Che match mi aspetto? Duro, perché entrambe le formazioni vorranno vincere, ma noi giochiamo in casa e avremo i tifosi che ci spingeranno. Non dobbiamo dare il 100%, ma il 150%. Chi toglierei all’Inter? Matteo Politano, ma anche Marcelo Brozovic è forte. L’assenza di Mauro Icardi? Per me è un calciatore importante ed è forte, ma la sua vicenda riguarda l’Inter. Non mi immischio».
DIFFERENZE – Calhanoglu continua rispondendo a una domanda sul fatto se il Milan sia più forte dell’Inter: «Siamo in grande forma, ma rispettiamo l’Inter che è una buona squadra e ha giocato belle partite. Pensiamo solo a noi stessi e a far bene domenica. Adesso siamo forti e favoriti perché abbiamo vinto diverse partite di fila, perché Krzysztof Piatek sta segnando e si sente bene e perché tutti lavorano bene. Esultanza in caso di gol nel derby per la nascita della figlia? Il suo arrivo è stata una grande emozione per me e penso sempre a lei, da quando mi sveglio la mattina a quando non vado a letto la sera. Se segnerò, dedicherò la rete alla famiglia, ma l’esultanza la deciderò sul momento. Accontentarmi di un assist? Sì, certo».
RIMONTA – Queste le ultime parole di Calhanoglu sul derby: «Pensare di arrivare al derby davanti in classifica anche a fine dicembre, a -8 dall’Inter? Nella mia mente ho sempre creduto che ci saremmo avvicinati all’Inter, ma a +1 si sta meglio… Ora è tutto nelle nostre mani, anche se la strada e lunga. Come il Milan può vincere il derby? Non cambiando il suo modo di giocare».
Fonte: Il Corriere dello Sport – Andrea Ramazzotti