Nicolò Barella – centrocampista del Cagliari -, intervistato dai giornalisti presenti nella Mixed Zone dello Stadio “Sardegna Arena”, tra cui l’inviato di Inter-News.it Riccardo Spignesi, analizza l’importante vittoria sull’Inter e commenta sia le voci di mercato sia il rigore sbagliato nel recupero
LEADER SARDO NATO – Senza dubbio tra i migliori in campo, Nicolò Barella rimarca il suo amore per il Cagliari: «Io gioco nella squadra per cui ho sempre tifato da piccolo e che mi ha cresciuto, sento più degli altri vittorie e sconfitte: le responsabilità per me sono uno stimolo e cerco sempre di metterle in campo a servizio della squadra. Contro l’Inter è stato l’atteggiamento migliore dell’anno, siamo entrati in campo con la consapevolezza di dover fare una grande partita e l’abbiamo fatta, nessuno escluso, anche quelli che sono entrati hanno dato il 100% ed è questo l’atteggiamento che dobbiamo avere fino a fine stagione. Quando attraversi un momenti difficile devi comunque trovare le motivazioni da dentro, ci siamo guardati in faccia e abbiamo capito che stavamo sbagliando qualcosa, abbiamo cambiato atteggiamento e siamo riusciti a portare in campo quello che volevamo, stavolta in particolare. Questa vittoria ci dà morale e consapevolezza, è stata una vittoria di squadra perché siamo entrati in campo tutti con lo stesso obiettivo: nel primo tempo è stata una prova di carattere e nel secondo tempo, quando siamo andati un po’ in difficoltà, abbiamo dimostrato di avere ancora grinta. Domani c’è allenamento, quindi non si festeggia (ride, ndr)».
DESTINO DA SCRIVERE – Il futuro nerazzurro non è ancora scritto per Barella, che non pensa al futuro: «Da Radja Nainggolan c’è solo da imparare, è un gradissimo giocatore che ha dato tanto per Cagliari, siamo amici, però in campo non guardo in faccia nessuno. Abbiamo cercato la vittoria e ce l’abbiamo fatta, non è stata una sfida tra me e Nainggolan, ma tra il Cagliari e l’Inter, e il Cagliari l’ha spuntata. Avere Samir Handanovic di fronte non è come avere tutti gli altri, è un pararigori: ho cercato di metterla alta, ma ho sbagliato e ci sta. Il rigorista è Joao Pedro, ma quando non c’è io mi sento di tirarli e continuerò a farlo. Ho vissuto la vigilia della partita come tutte le altre, non mi interesso di mercato e non leggo le notizie, quindi non mi ha condizionato, anzi sono riuscito a fare quello che vorrei sempre portare i campo, l’ho fatto al meglio e sono contento che la squadra mi aiuta. Sì, mi manca il gol. Abbiamo totale bisogno dei tifosi, che ci hanno incitato: è normale vogliano di più quando il momento è difficile, stavolta gliel’abbiamo dato e li ringraziamo per l’appoggio. Avevamo vinto a San Siro contro l’Inter nell’anno di Massimo Rastelli, ma questa è una vittoria molto importante nel nostro stadio».
Fonte: Inter-News.it
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