Empoli-Inter: Keita da ala fa gioco sporco per tutti, Spalletti testa i 3 reparti
L'Inter chiude l'anno solare 2018 con tre punti in trasferta che...
L’Inter chiude l’anno solare 2018 con tre punti in trasferta che permettono di blindare il terzo posto a quota 39 punti al giro di boa: lo 0-1 di Empoli firmato Keita arriva al termine di una prestazione di certo non brillante, ma Spalletti può guardare il bicchiere mezzo pieno rappresentato dalla maturità della squadra. Da segnalare il rientro di Nainggolan
FORMAZIONE – Ecco l’undici di partenza scelto da Spalletti per affrontare l’Empoli: Handanovic; Vrsaljko, de Vrij, Skriniar, Asamoah; Vecino, Borja Valero, Joao Mario; Politano, Icardi, Keita.
MODULO – Spalletti non cambia l’Inter e infatti fa a meno di Nainggolan dal 1′, confermando l’equilibrato 4-3-3 pur senza lo squalificato Brozovic: c’è Borja Valero in cabina di regia, mentre a sinistra viene premiata la coppia Asamoah-Keita dopo l’eccellente finale contro il Napoli. A destra spazio alla coppia Vrsaljko-Politano, sebbene nella formazione iniziale fosse previsto Perisic, poi panchinato per un acciacco durante il riscaldamento.
PRIMO TEMPO – Nei primi minuti di gioco non sembra esserci la volontà di fare la partita, probabilmente per risparmiarsi un po’ in vista del finale di partita. La manovra di gioco è piuttosto lenta, ritmi blandissimi, poca inventiva. L’esperimento Borja Valero regista basso non dà grandi frutti in quanto costantemente pressato, in pratica gira spesso a vuoto, anche perché i compagni non fanno movimenti tali da farsi trovare liberi. L’unica occasione capita sui piedi di Politano dalla fascia destra, troppo poco per aprire e chiudere la partita. Il primo tempo termina 0-0: poca qualità e quantità, ma almeno senza soffrire.
SECONDO TEMPO – La ripresa si apre senza modifiche per Spalletti e con il gol annullato a Keita al 47′ per fuorigioco. Paradossalmente il ritmo continua a calare e in mezzo al campo l’Inter non ne prende più una. Al 57′ arriva il primo cambio: fuori Vecino, dentro Nainggolan. Il belga si piazza nel ruolo di mezzala sinistra con Joao Mario che si sposta sul centro-destra. Non cambia di molto l’apporto della linea mediana alla manovra dell’Inter, manca la doppia fase ed è il solo Joao Mario a tenere legati tutti i reparti, coadiuvato dai generosissimi Politano e Keita. Al 67′ secondo cambio per Spalletti: fuori Borja Valero, dentro Lautaro Martinez. L’argentino agisce alle spalle di Icardi in quello che diventa un 4-2-3-1, la cerniera davanti alla difesa è formata dalla coppia Nainggolan-Joao Mario. L’assetto nettamente più offensivo obbliga l’Inter a fare la partita ed è così che trova il gol-vittoria: al 72′ Keita segna dal limite dell’area al volo su cross di Vrsaljko dalla destra! Al 84′ terzo e ultimo cambio per l’Inter: fuori Keita, dentro D’Ambrosio. L’italiano si posiziona a destra nel ruolo di terzo di difesa, l’Inter chiude con un 3-4-2-1 abbastanza asimmetrico (come da immagine sotto allegata, ndr). Questo assetto permette all’Inter di difendersi in cinque e attaccare con altrettanti uomini, pur mancando la lucidità per chiudere la partita con il secondo gol. Il secondo tempo termina 0-1: decide Keita, che scaccia eventuali incubi di fine anno.
PROTAGONISTA – Per una volta è giusto premiare l’autore del gol-vittoria che vale i tre punti, ma non solo per la rete: Keita. La prestazione dell’ala senegalese è in contrasto con quelle a cui ci ha abituato finora, cioè entrare nel finale per dedicarsi esclusivamente alla fase offensiva (in supporto ai compagni) sfruttando l’effetto confusione. Stavolta, invece, Keita si perde nella noia del primo tempo, ma sale in cattedra nella ripresa, quando prima del gol si fa apprezzare per il lavoro sporco fatto partendo alto a sinistra, in costante ripiegamento difensivo a supporto di Asamoah e non solo. Un cambio di marcia importante per il classe ’95 in prestito dal Monaco, soprattutto dopo il passaggio al “4-2-4 spallettiano”. Un gol annullato e uno convalidato, cosa chiedere di più? Disciplinato.
COMMENTO – Altri tre punti importanti sia perché arrivati in trasferta sia visti i giorni di fuoco che anticipano l’ultimo appuntamento del 2018. Lo 0-1 di Empoli non va sottovalutato così come bisogna portare rispetto alla ben organizzata squadra di Iachini, che lotta e lotterà per non retrocedere, ma sempre provando a fare gioco anziché distruggere quello altrui. L’Inter non brilla, soprattutto nella prima ora di gioco, poi prende il campo e la fiducia giusta per concretizzare il gol-vittoria. L’ingresso in campo di Lautaro Martinez cambia inerzia alla partita e in particolar modo alla manovra dell’Inter, sebbene l’argentino non si faccia apprezzare completamente per la disciplina tattica: tanto movimento e altrettanta confusione. Tutto il contrario di Nainggolan, che di movimento ne fa poco, ma almeno prova a mettere ordine davanti alla difesa. Contro l’Empoli, infatti, Spalletti si sbizzarrisce un po’ dal punto di vista tecnico-tattico, spazio agli esperimenti: in difesa nel finale ecco la linea a tre con D’Ambrosio sul centro-destra; in mezzo al campo la coppia qualitativa formata da Nainggolan e Joao Mario a mo’ di mediani tuttofare; in attacco Lautaro Martinez funge da vertice basso di un rombo offensivo in cui le ali giocano praticamente a tutto campo, raddoppiando e facendosi raddoppiare dai terzini di spinta. Pochi accorgimenti, ma interessanti. Ed è proprio il compito del già citato Keita a balzare agli occhi: da ala aiuta dietro più dei mediani (Vecino prima, Nainggolan dopo) e davanti trova la porta a differenza del più quotato Icardi, comunque prezioso nel nuovo antico ruolo di “centravanti boa”. Nulla da dire stavolta: Spalletti può godersi un’Inter sempre matura sotto certi punti di vista. L’Inter va in vantaggio e lo mantiene senza soffrire, pur sprecando le occasioni per raddoppiare. Il bilancio a fine 2018 può dirsi positivo rispetto alle aspettative delle ultime tre settimane: buon fine 2018 a tutti, ci si rivede in campo tra poco più di due settimane contro il Benevento in Coppa Italia!
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