Petrichev (Ludogorets): “Da Inter e UEFA rassicurazioni. Adottate misure”
Petrichev, direttore generale del Ludogorets, è stato intervistato dal sito Gong.bg in vista della gara di domani. L’emergenza Coronavirus farà giocare il match a porte chiuse, il dirigente degli ospiti spiega quali misure saranno adottate in accordo con l’UEFA.
NIENTE PANICO – Angel Petrichev analizza la situazione alla vigilia di Inter-Ludogorets: «È normale che tutti abbiano ansia. La rassicurazione è che l’UEFA è un’organizzazione molto seria, difficile che corra il rischio di organizzare una partita davanti a grossi pericoli. Partecipiamo alle coppe europee da anni, sappiamo quali misure adotta l’UEFA per garantire la sicurezza di tifosi e giocatori: dobbiamo fidarci. Le autorità sanitarie italiane garantiscono che l’incontro si svolgerà a porte chiuse, non ci saranno problemi per lo staff del Ludogorets. In questi casi alla fine meglio concentrarsi sulla partita e portare a termine il lavoro».
LA PROCEDURA – Da lunedì sera Inter-Ludogorets è a porte chiuse. Petrichev spiega come si è arrivati a questa scelta: «Abbiamo inviato una lettera a Inter e UEFA, chiedendo chiarimenti sulla situazione e sui rischi. Abbiamo anche insistito sul fatto che bisognava garantire la salute dei partecipanti. La prima volta ha risposto l’Inter, che ci ha fornito l’opinione del Ministero della Salute. Poi l’UEFA ha annunciato che la partita sarebbe stata a porte chiuse. Non abbiamo alternative, viaggiamo a Milano: l’Inter ha un’organizzazione e un budget enorme, siamo fiduciosi che il livello di rischio sia valutato correttamente».
IN VIAGGIO – Petrichev chiude su come il Ludogorets affronterà la trasferta: «Abbiamo fornito abbastanza mascherine, disinfettanti e altro ancora. Chi è già a Milano ha parlato con l’hotel per definire le misure. La città non è in quarantena e non c’è panico, quindi non c’è nessun problema. Ringrazio i nostri tifosi, mi dispiace che molti di loro avranno perdite per i voli e gli hotel cancellati. Spero che siano rimborsati, erano previsti duecento bulgari sugli spalti. Avevamo anche preparato una donazione di libri a una scuola bulgara di Milano, da fare assieme al console bulgaro».
Fonte: Gong.bg