Spalletti: «Il mio futuro? Tutto definito, non c’è stata trattativa»
Luciano Spalletti ha commentato su Dazn la partita tra Napoli e Inter, evidentemente influita dall’espulsione di Roberto Gagliardini nel primo tempo.
VITTORIA – Luciano Spalletti rivendica il suo anno al Napoli: «C’è soprattutto la qualità del gioco oggi, stasera è diventata stimolante perché davanti c’era la finalista di Champions League. Volevamo dimostrare che quello che avevano fatto non era figlio di un periodo, ma era la qualità evidenziata in tutto il campionato. L’Inter non l’avevamo mai battuta, era importante per i numeri, il miglior attacco, la miglior difesa. Tutto rafforza il campionato fatto. La squadra non ha bisogno di nessuno, sa giocare ed è stata costruita bene con inserimenti perfetti e ragazzi giovani diventati un corpo unico. Questo ha fatto la differenza, ci sono qualità, disponibilità al sacrificio, autostima che fa sempre la differenza. Credere di poter mettere il muso davanti a tutti diventa facile con un gruppo di questi lavori. Ci sono ovviamente quelli con qualcosa in più, come il capitano che l’allenatore non vorrebbe mai perdere. Nella mia posizione ora è tutto facile, la gente ti dà amore, ti sommerge di affetto e abbracci. Questo è bellissimo, più di questo non posso avere. Mi sarebbe piaciuto e l’ho vissuto direttamente».
PICCOLO SCREZIO – Spalletti commenta l’arrabbiatura di Victor Osimhen al cambio: «Le esigenze sono quelle che lui faccia il centravanti, che crei possibilità di passaggi per la squadra. Osimhen si può arrabbiare ma non è sempre colpa del mister. Gli attaccanti hanno il gol che fa la differenza, per la felicità. Ci sono però anche portieri e difensori che non vogliono subirli. Rrahmani e Kim si mettono in evidenza per essere la miglior difesa. Si è allenato a mezzo servizio Osimhen, doveva fare la patente a Roma sabato, quindi una volta si può uscire. Ognuno va a parare dove gli pare. Raspadori è forte, Gaetano fortissimo e ve lo dico io. Vedrete la sua carriera, ci si convince che senza di uno non si possa giocare ma non è vero. Il possesso palla conta, perché poi se li fai sbattere a destra e sinistra ci sta che si fa il fallo in più come Gagliardini. Conseguenza del toccare palla di più. Il calcio non è facile, facilissimo e lo sanno tutti però è anche difficile. Si vede a volte la differenza se riesci a muovere bene la palla con un calcio offensivo e non di attesa. Più facile mettersi al limite dell’area, c’è da stare fermi e fare schermo. Con 50 metri alle spalle voglio vedere l’uno contro uno, Rrahmani e Kim non hanno bisogno degli altri e ce la fanno contro chiunque. Ci sono giocatori che ne avranno vantaggi, ma è una soddisfazione vedere partite come oggi».
IL FUTURO – Spalletti chiude sulla questione permanenza a Napoli: «Tutto definito e chiaro, c’è soltanto da dirlo e abbiamo convenuto con De Laurentiis di aspettare. Non vi inventate niente, è tutto definito non c’è stata trattativa».