Marino: “Tanta amarezza. La prestazione dell’Udinese c’è stata”
Pierpaolo Marino, responsabile dell’area tecnica dei friulani, ha analizzato così Udinese-Inter, ai microfoni di “Udinese TV”.
RIMPIANTI – Tanta delusione, in casa Udinese, per il risultato maturato al cospetto di un’Inter cinica e spietata. Pierpaolo Marino la commenta così: «Serata amara, perché la squadra ha fatto una prestazione, direi sopra le righe, di carattere orgoglio e agonismo. Ma anche tatticamente di elevato standard. Non raccogliere punti determina amarezza. Ringrazio i tifosi che ci hanno applaudito alla fine. Abbiamo fatto due prestazioni e mezzo buone nelle ultime tre settimane e raccolto zero punti. Ora sfida al Brescia fondamentale. Lì dobbiamo tenere questo livello di prestazioni e il risultato verrà. Dobbiamo affrontare 16 partite, la classifica al momento è serena, ma dobbiamo fare in modo di tenerci lontani dal risveglio delle squadre della zona calda».
STEP BY STEP – Sui prossimi impegni, di caratura decisamente più abbordabile rispetto all’Inter: «Dobbiamo affrontare una partita alla volta. Quella di Brescia sarà più importante di quella col Verona, prendere punti vorrebbe dire distanziare la zona calda. Pensiamo al Brescia, qui alla Dacia Arena possiamo poi affrontare chiunque con pari orgoglio e pari possibilità di spuntarla. Eravamo i quarti in classifica per rendimento casalingo, prima di stasera. A Brescia sarà una partita combattuta, loro faranno la partita della vita. Dovremo andare con grande determinazione, senza perdere quanto fatto in queste ultime due partite».
OTTIMISMO – Sull’atmosfera che aleggia sull’ambiente Udinese: «Fiducia in questa Udinese? Sicuramente. Penso che la squadra abbia già dimostrato, sotto la guida di Luca Gotti, di poter combattere sotto qualsiasi squadra. E di poter portar via qualunque risultato contro qualsiasi avversario. Dobbiamo mantenere questi standard che ci hanno permesso di avere una posizione di classifica più che tranquilla ma da salvaguardare. Grazie ai tifosi per l’incitamento, soprattutto quello dopo il fischio finale. Serviva tantissimo ai ragazzi».