Interviste

CONFERENZA – Le dichiarazioni di Conte alla vigilia di Torino-Inter (Serie A)

Antonio Conte ha appena terminato la conferenza stampa alla vigilia di Torino-Inter, tredicesima giornata del Campionato Italiano di Serie A 2019/20. Ecco il contenuto della sua conferenza ripreso in diretta da Inter-News.it (aggiornato dal basso verso l’alto)

Lukaku segna sempre, ma non ha ancora segnato in Champions League. Gli hai fatto un discorso motivazionale?
Penso che si stia parlando di un giocatore che per noi è molto importante, così come lo è Lautaro Martinez. Stanno facendo molto molto bene entrambi, quindi c’è poco da dire. C’è solo da sottolineare il lavoro che stanno facendo per la squadra e i gol che stanno realizzando Lukaku e Lautaro Martinez. C’è da sperare che continuino così.

D’Ambrosio potrebbe giocare di nuovo come terzo di difesa avendo due esterni come Candreva e Lazaro?
D’Ambrosio ha avuto un problema al piede, un’infrazione al dito. Adesso è un giocatore sicuramente recuperato. Deve trovare la migliore condizione, che si può ottenere solo allenandosi. D’Ambrosio è un giocatore duttile, un jolly che può coprire diversi ruoli, sia da difensore centrale sia da esterno. È importante avere un giocatore con le sue caratteristiche in rosa perché dà la possibilità, o all’inizio oppure a partita in corso, di intervenire in diversi ruoli.

Quali sono le tempistiche di recupero dei tre infortunati Asamoah, Gagliardini e Sensi?
No, sinceramente questo è un discorso che va fatto più con il medico. Stanno lavorando e recuperando. Sicuramente hanno tempistiche diverse, ma andare nello specifico dei dettagli diventa molto molto difficile. Mi auguro di averli quanto prima possibile perché ne abbiamo bisogno.

Farai calcoli di formazione in vista della prossima partita di Champions League?
Dobbiamo pensare assolutamente di partita in partita, quindi la prossima per noi è quella più importante. Siamo in una situazione di emergenza, pur volendo fare dei calcoli non c’è questo rischio (sorride, ndr).

Torino-Inter sarà anche un derby tra te e Mazzarri. Cosa vi unisce e divide, e che rapporto avete ora?
Con Mazzarri i rapporti sono ottimi. Abbiamo avuto anche modo di affrontarci in Inghilterra nella sfida tra Chelsea e Watford. E abbiamo anche parlato un bel po’ della nostra esperienza. Inevitabilmente quando si gioca io divento il suo avversario e lui il mio. Farà di tutto per superare l’Inter e io cercherò di preparare al meglio i miei ragazzi per superare loro. Il rapporto è di grande rispetto. Ho stima di Mazzarri persona e allenatore, per la sua carriera. Ha fatto bene e sta facendo bene al Torino. Sono contento per lui, perché è un allenatore serio e preparato che dedica tanto al calcio. Mi basta questo per avere grande rispetto nei suoi confronti.

Hai il rammarico di non aver potuto utilizzare appieno questa rosa per gli infortuni?
Sicuramente per gli infortuni traumatici di D’Ambrosio, Politano e Sanchez c’è poco da fare. Però quelli muscolari sono solo due, quelli di Gagliardini e Sensi. Non stiamo parlando di numerosi infortuni. In alcune zone della rosa, se si sommano uno o due infortuni, ci creano problemi, perché forse non siamo così numerosi in quel reparto.

Che sensazione ti ha lasciato dentro la lettera di minaccia ricevuta?
Come ho detto anche in passato, noi dobbiamo cercare di trasmettere valori positivi, per chi ci segue e per le generazioni. Avevo detto di essere rimasto “sorpreso” quando sono rientrato in Italia, mi sono già espresso in passato. Non è giusto dare spazio a questi episodi, che sono negativi e diseducativi. Più spazio si dà, più messaggi negativi mandiamo a chi ci siamo, soprattutto ai giovani che vedono in noi persone da cui apprendere insegnamenti positivi. Meno ne parliamo, meglio è. C’è chi sta facendo il proprio lavoro e mi ha assicurato che mi darà notizie su tutto. E basta.

Qual è il problema di Sensi?
Sensi praticamente ha saltato tutto il mini-ciclo del mese scorso, tutte le partite. C’è stato qualche problemino, adesso stiamo cercando insieme allo staff medico di riportarlo nelle migliori condizioni. E soprattutto, una volta che rientra, farlo stare stabilmente in squadra con noi.

Questo mini-ciclo fino a Natale può farti capire qualcosa in più sul valore vero dell’Inter e quale può essere l’obiettivo finale?
Intanto bisogna continuare a stringere i denti, perché continuiamo a essere in grande emergenza. Questo deve servirci come stimolo ulteriore. Abbiamo fatto lo scorso mini-ciclo di sette partite sempre in emergenza, ricominciamo con la stessa emergenza. Ma allo stesso tempo sappiamo che dovremo tirare ancora di più del massimo da ogni calciatore per cercare di sopperire questa situazione. Che speriamo possa alleggerirsi in futuro per non rischiare altri calciatori, dandomi una scelta e facendoli riposare. Sono sette partite importanti. Prima della sosta di Natale dovremo fare del nostro meglio sia in campionato sia in Champions League, dove non sarà facile passare il turno e proveremo a fare di tutto per passare il turno. Ma lo sapevamo da inizio stagione che non sarebbe stata facile per noi.

Come hai ritrovato la squadra al ritorno dalla sosta e come procede il recupero degli infortunati?
Ieri abbiamo un po’ riabbracciato tutti i calciatori che erano andati un po’ in giro per giocare con le nazionali. Inevitabile che è difficile lavorare quando c’è la sosta e preparare la partita che bisogna affrontare. Oggi dovremo sfruttarla nonostante il tempo non sia dei migliori (sorride, ndr), dovremo cercare di lavorare bene preparare la partita. Sarà una partita molto difficile contro il Torino. Per quanto riguarda i recuperi, non ci sono recuperi particolari. Rimangono indisponibili Sensi, Gagliardini e Asamoah. Oltre a Politano e Sanchez.

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